Fausto Brizzi, Christian De Sica e il cast: “Omaggio agli anni ’80, abbiamo anticipato reunion Ricchi e Poveri” | Video
18/02/2020 di Thomas Cardinali
Fausto Brizzi torna a fare i film che ama di più probabilmente, come alla chiusura di un cerchio ci porta a rivivere le atmosfere anni ’80 a cui è molto legato come dimostra il suo esordio “Notte prima degli Esami”. Sono passati ormai quasi 20 anni e stavolta non si parla di banchi di scuola, ma di reunion perché in La Mia Banda Suona il Pop tornano insieme i Pop Corn, gruppo in voga 40 anni fa e ormai caduto in disgrazia. Evidente il riferimento a tanti gruppi: da Albanon e Romina fino ad Umberto Tozzi, ma è chiarissimo che questo film è stato veggente anticipando il grande evento di Sanremo 2020 con la reunion dei Ricchi e Poveri. La mia banda suona il pop, che è anche un’action-comedy con tanto di travestimenti e rapine del secolo, vede come protagonisti Diego Abatantuono e Christian De Sica, insieme Massimo Ghini, Paolo Rossi e Angela Finocchiaro. C’è chi dirà che la commedia abbia preso spunto dalla reunion dei Ricchi e Poveri, ma in realtà forse è stata la sceneggiatura del film ad ispirare il loro manager dato che è stata scritta prima.
Fausto Brizzi si esprime così su La Mia Banda Suona Il Pop: “Ho deciso di fare questo film quando ho visto la lunga onda delle reuniom, le canzoni sono ispirate a un mix tra Ricchi e Poveri e Umberto Tozzi, non a caso ho voluto come paroliere e compositore delle musiche originali il maestro Zambrini che ha firmato quei grandi successi proprio perché non mi sembrava giusto sfruttare brani già esistenti. Ho pensato al film quando ho visto del concerto evento dei Pooh, ma la vera ispirazione sono stati I Ricchi e Poveri, non a caso Ghini è identico ad Angelo Sotgiu. Siccome il film parlava di un gruppo immaginario, non mi sembrava giusto fare un’operazione in stile Mamma mia!, sfruttando hit conosciute. Dopodiché ho pensato di inserire scene action. Lo faccio sempre, perché le sequenze d’azione sono per me le più divertenti in assoluto da girare. Avevo in mente qualcosa alla James Bond e per questo mi sono rivolto al mio amico Valerio Esposito, che è un cervello italiano fuggito all’estero, e gli ho chiesto di essere regista della seconda unitàHanno accettato al buio senza copione, avevo solo detto loro che sarebbero stati i Ricchi e poveri che diventavano criminali.La scena più divertente è stata il concerto, hanno dovuto fare il ripasso delle coreografie prima di girare. Prometto che è l’ultimo film che farò sugli anni ’80 (ride ndr)”.
La mia banda suona il pop, la parola al cast di Fausto Brizzi
Christian De Sica bacchetta i film comici attualmente in sala e anche Checco Zalone: “Sono stato contento di tornare a lavorare con Fausto perché è un amico. Mi ha detto: ti porterò a San Pietroburgo, tra caviale e vodka. Invece ci ha trascinato nelle fogne di Praga, e non vi dico che puzza! Il film è stata una passeggiata di salute con questo cast, poi è uno dei pochi film italiani dove si ride davvero. Mi sono sentito una piccola soraia (risate ndr). Io mi sono trovato veramente bene con la produzione sul set, non ero abituato a questo. Per me La mia banda suona il pop è stato una passeggiata di salute, oltretutto lo trovo uno dei pochi film italiani dove si ride. Ho visto Checco Zalone di recente trovandolo davvero carino ma non ho riso mai, gli stessi Aldo, Giovanni e Giacomo hanno fatto un melò e non un film comico. Muccino l’ho visto ed è bello, ma anche lì non si ride mai, noi facciamo ridere”.
Massimo Ghini invece lancia una provocazione relativa all’ultimo Festival di Sanremo dove hanno partecipato come ospiti: “Siamo noi che abbiamo vinto il Festival di Sanremo, solo che la votazione è stata truccata. Ci hanno guardato 8 milioni di persone alle 2:05 di notte. Abbiamo veramente sbagliato mestiere, quando hanno dato il via al televoto, abbiamo trionfato. Forse non ci hanno premiato perché sembravamo dei parcheggiatori abusivi: eravamo i meno appariscenti della serata. Io ero a Angelo dei ricchi e poveri, ero uguale poi a loro. Questo lavoro partiva dalla reunion per poi arrivare a rimettere insieme il gruppo in modo fantasmagorico.”
Natasha Stefanenko, che è la Russia cattiva nel film, spiega come la musica italiana sia la più amata nel suo paese: “Nell’82, in Russia, abbiamo iniziato a vedere il Festival di Sanremo, per il nostro paese era un momento difficile, era morto Breznev, l’atmosfera era plumbea e avevamo bisogno di spensieratezza. Ascoltavamo le canzoni che la censura ci permetteva di ascoltare, non capivamo i testi, ma la parola felicità della canzone di Albano e Romina ci metteva allegria, ci piaceva da matti. Tozzi, Toto Cutugno, I Ricchi e Poveri, li amiamo tanto. Le canzoni sovietiche, che parlavano di patriottismo, ci annoiavano e ricordo che registravamo la musica italiana dalla tv e poi giravamo con uno stereo tutto scassato e la ascoltavamo a ripetizione. Ancora oggi ci capita di ascoltarla e di provare grande nostalgia, ecco perché quando fanno i concerti lì è tutto esaurito”.
Se Brizzi è un grande amante del pop, lo stesso non si può dire del cast. Ghini non era drogato di musica pop come Brizzi, e si limitava a guardare i video: “Io non sentivo quella musica, la vedevo. Era iniziata la moda dei video e tutti avevamo sempre le tv accese a palla che mandavano video orrendi. Li guardavo con interesse antropologico e non riuscivo ad appassionarmi alle canzoni”, mentre De Sica ha dei gusti vintage grazie al papà: “Avendo un padre che mi ha fatto a 50 anni, il primo disco che mi regalò era di Frank Sinatra. Io il pop non lo conoscevo, l’ho conosciuto proprio grazie a Fausto Brizzi e al Maestro Zambrini”.
Luca Barbareschi parla della produzione del film, senza esimersi da una frecciatina per via dei suoi guai giudiziari: “Questo è il terzo film con Fausto stavamo pensando anche ad un film natalizio. Lui ha fatto modalità aereo con un cast meno forte, poi il film con Bisio e guardando avanti abbiamo voluto un super cast. Avere questi attori insieme ci ha permesso di fare un film divertente e comico, volevamo essere competitivi. Non mi aspettavo che fossimo così avanti, perché Sanremo è stato bello da guardare perché è stato il più grande dal punto di vista dei numeri. Guardare fuori sync Albano e Romina è la fotografia di questo film, abbiamo guardato avanti. Spero che il pubblico lo apprezzi come Sanremo. Io non posso comparire in televisione perché ho un avviso di garanzia, anzi grazie che non scappate durante la conferenza stampa come se fossi un delinquente. Ringrazio Giampaolo perché abbiamo iniziato un bel rapporto con Medusa che continuerà, speriamo che tanta gente venga al cinema. Tanta merda per noi”.