Il sondaggista degli exit poll in Sardegna: «Alcune tendenze sono state individuate»

Ci può stare. È questa in sostanza l’opinione di Antonio Noto, uno dei tre responsabili del consorzio Opinio, il team di statistica – formato anche dall’Istituto Piepoli e da Emg – che ha coordinato i lavori per fornire ai media i primissimi sondaggi post voto per le elezioni regionali in Sardegna. «Sono cose che possono capitare – ha detto in un intervento sul Corriere della Sera -. Si pensi alle elezioni in Abruzzo: lì gli exit poll sono andati molto bene».

Exit poll in Sardegna, la giustificazione di Antonio Noto

La differenza tra gli exit poll nelle elezioni in Sardegna e i risultati reali è stata netta. I sondaggi post voto avevano dichiarato una sorta di testa a testa tra Christian Solinas e Massimo Zedda, il primo vincitore delle elezioni, il secondo candidato del centrosinistra. Testa a testa che poi non c’è mai stato in fase di spoglio, visto che la differenza (48% contro 33% è stata nettissima). Exit poll ottimistico, alla fine, anche per il Movimento 5 Stelle, dato inizialmente tra il 13,5 e il 17,5% e finito poco oltre l’11%.

«Abbiamo leggermente sovrastimato il dato del voto disgiunto – ha detto Antonio Noto -. Tuttavia, vale sempre la pena di ricordare che l’exit poll è un sondaggio, non uno strumento preciso». Che in questo caso si è distanziato dalla realtà di circa 12 punti percentuali. Lo stesso Noto, però, ricorda che non tutto il lavoro fatto è poi stato da buttare: «Alcune tendenze le abbiamo individuate, come le coalizioni di centrodestra e di centrosinistra. O certificando il crollo del M5S».

Secondo Noto, gli exit poll in Sardegna hanno centrato alcune tendenze

Quindi, secondo Antonio Noto sono inutili le parole di Maurizio Gasparri che aveva consigliato alla Rai di non pagare i sondaggisti a cui aveva commissionato gli exit poll. Ma al di là del rispettoso lavoro degli istituti di statistica – che analizzano tendenze in base a modelli matematici e non hanno certo la sfera di cristallo -, difendere questo exit poll sembra davvero molto difficile. Non solo perché la tendenza sulle coalizioni non è stata centrata (il testa a testa previsto non c’è mai stato), ma anche perché il crollo del M5S è stato molto più drammatico di quanto inizialmente previsto.

Si aggiunga a tutto ciò il fatto che gli exit poll – con il voto terminato alle 22 e lo spoglio iniziato alle 7 – è stata l’unica fonte per analizzare il voto in Sardegna per larghi tratti della giornata di ieri. Dunque, la percezione del pubblico può essere stata influenzata dai media che hanno riportato questi exit poll. Si comprendono così molte reazioni sui social network basate sui risultati dati dagli exit poll e non su quelli reali.

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