“Forse e’ stato un attacco”, Trump non fa retromarcia su Beirut

Il presidente degli Stati Uniti continua a seminare dubbi sulla tragica esplosione che ha devastato la capitale libanese ma i funzionari del governo lo smentiscono

06/08/2020 di Redazione

“Quello che e’ successo e ‘ terribile, ma nessuno puo’ escludere che  sia stato un attacco”. Donald Trump non fa retromarcia e continua a seminare il dubbio che le esplosioni a Beirut siano il frutto di un attentato e non di una fatale negligenza. Per farlo ha scelto la c0nsueta conferenza stampa sui dati dell’emergenza Covid, durante la quale l’inquilino della Casa Bianca e’ tornato a parlare della tragedia al centro dell’attenzione dell’opinione pubblica mondiale ribadendo che nessuno puo’ escludere al momento che si sia trattato di un attacco premeditato.

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Dubbi e incertezze sulle esplosioni a Beirut

“Stiamo esaminando la situazione con attenzione” ha ammesso Trump aggiungendo che al momento c’e’ chi pensa che sia stato un attacco e chi invece no. Parole ambigue, che arrivano dopo che ieri sera, ancora a caldo, il presidente non aveva esitato a dire alla stampa che, secondo le prime indicazioni dei capi delle’sesrcito americano le esplosioni a Beirut erano un attentato. Frasi che hanno immediatamente creato scalpore e che Trump stasera non ha ripetuto, evitando inoltre di citare nuovamente i vertici delle forze armate Usa, dopo che oggi un gruppo di funzionari, in condizione di anonimita’ ha smentito le teorie del presidente ribadendo che si sarebbe trattato di un tragico incidente

Poi di fronte alle domande incalzanti dei giornalisti l’ex tycoon ha ribadito i suoi dubbi sulla versione che parla di un tragico incidente, legato alle 2750 tonnellate di ammonio nitrato confiscate anni fa e conservate in una nave nel porto di Beirut. “Ho sentito entrambe le versioni – ha detto Trump – ho sentito parlare di incidente e di esplosivi”. Insomma, per Trump, volontaria o meno e’ stata una bomba a far saltare in aria tutta la zona del porto e a creare danni per un raggio di 10 km. “Potrebbe essere stato un incidente oppure qualcosa di offensivo – ha terminato Trump – E in quel caso non sarei contento”.

Intelligence e sforzi per scoprire le cause della strage

Gli Stati Uniti si sono messi in contatto col governo libanese subito dopo le esplosioni a Beirut e Trump ribadisce l’intenzione di andare fino in per scoprire cosa e’ successo davvero nel porto della capitale libanese. “Sono rimaste uccise un sacco di persone  e tantissime altre sono rimaste ferite” ha detto Trump ribadendo che gli Stati Uniti stanno col Libano, col quale “abbiamo un rapporto davvero positivo”. Pero’ il Libano e’ anche un Paese “nel caos, con un sacco di problemi” ha aggiunto il presidente Usa, spiegando che “Stiamo lavorando in maniera congiunta col governo e lo faremo con le varie agenzie e l’esercito”. “Riusciremo a capire cosa e’ successo – ha concluso Trump – Anzi, lo abbiamo gia’ scoperto”.

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