“Grazie a Dio stiamo bene, siamo stati fortunati”. Il video del militare ferito

Il caporal maggiore Roberto Caldarulo rivive i momenti dopo l'esplosione e rassicura le famiglie del contingente italiano in Libano

06/08/2020 di Redazione

“Ricordo un boato fortissimo, indescrivibile”. Comincia cosi’ la testimonianza al Corriere della Sera del Caporal maggiore capo scelto dell’Esercito Roberto Caldarulo, il militare ferito nelle due esplosioni che hanno devastato Beirut uccidendo piu’ di 135 persone e causando oltre 5mila feriti e 300mila sfollati. Un evento che Cardarulo ha definito “del tutto imprevisto” e che ha causato “qualche attimo di smarrimento” tra i militari italiani.

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La reazione del militare ferito alle esplosioni

“Grazie a Dio stiamo tutti bene” dice Caldarulo spiegando che quella del 4 agosto per i soldati italiani di stanza a Beirut “era una normale giornata di lavoro” e che prima dei boati il contingente italiano si stava preparando per le consuete operazioni di aiuto degli assetti per il flusso e deflusso da e per i teatri operativi con i trasporti multimodali. Sul suo incidente invece il militare ferito ricorda di essersi accorto solo dopo qualche minuto di aver del sangue che gli usciva dalla mano, ma “niente di trascendentale” ha voluto precisare. “Dopo aver controllato la nostra situazione ci siamo rasserenati un attimo” spiega il soldato che poi rivela che la cosa che piu’ preoccupava e preoccupa tuttora i soldati italiani “e’ la situazione della popolazione libanese”. Perche’ nonostante non sia stata ovviamente “una bella esperienza”, aggiunge Caldarulo, “noi siamo stati molto fortunati”.

“I soccorsi sono stati quasi tempestivi, nonostante non fossero al massimo della qualita'” aggiunge il militare ferito che poi si commuove ripensando al momento in cui ha visto arrivare il contingente italiano di Unifil che era andato a prenderli per portarli alla base di Shama: “E’ stato bellissimo, il viaggio un po’ lungo ma siamo arrivati alla base all’alba ed e’ stato un po’ davvero come l’inizio di un nuovo giorno”.

L’ansia delle famiglie a casa

I piu’ preoccupati per l’accaduto erano ovviamente i familiari dei soldati di stanza a Beirut e il pensiero dei soldati, spiega Caldarulo, e’ andato proprio a loro. “Una volta sincerati che la situazione sanitaria nostra era a posto ci siamo tutti prodigati per avvisare le nostre famiglie a casa e farle stare piu’ serene” racconta il militare ferito, che ci tiene anche a precisare come “oltre che fortunati” i soldati italiani siano stati “anche coesi e lucidi” dopo “l’inaspettata e improvvisa” esplosione che devastato la capitale libanese chiudendo con una speranza per i prossimi giorni: “Speriamo che vada sempre meglio”.

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