Chi c’è dietro l’account di Erica Marsh? Tra le ipotesi e i perché

Varie sono le ipotesi su chi possa esserci dietro al profilo di Erica Marsh e una cosa sembra chiara: si tratta di un fake per manipolare l'opinione delle persone nella lotta tra Democratici e Repubblicani

06/07/2023 di Ilaria Roncone

La storia dell’account Twitter di Erica Marsh – classificato come influente nella galassia politica di sinistra e legato a Joe Biden – ha acceso l’opinione pubblica statunitense: sia prima che dopo l’inchiesta del Washington Post che ha chiarito come non esista nessuna persona reale, una serie di esperti di internet e giornalisti hanno provato a capire chi possa esserci dietro e quali siano le ragioni della creazione e del successo di un profilo che è riuscito a diventare così virale in poco tempo.

Dopo aver ripercorso la storia dell’account virale nel primo articolo di questa giornata, passiamo in rassegna le ipotesi legate a esistenza e ragioni di questo account non prima – però – di aver fatto un’importante premessa: account come questo hanno un peso specifico importante nelle campagne elettorali poiché è con i social che si fa comunicazione politica e sui social che avvengono tante delle interazioni tra candidati e sostenitori dei candidati che, nell’ultimo decennio, sembrano aver preso sostanza molto più della concretezza e della fattibilità delle proposte politiche delle varie fazioni. Saper usare i social sfruttando tutto il loro potenziale manipolatorio – anche agendo in maniera sporca, e quello di Erica Marsh sembrerebbe essere il caso – è diventato più importante rispetto all’avere un buon programma politico.

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Le poche foto di Erica Marsh sono frutto dell’intelligenza artificiale

Partiamo dalle poche foto disponibili analizzate dal Washington Post e che anche noi abbiamo voluto scandagliare sfruttando LLaVA (Large Language and Vision Assistant), un tool che permette di analizzare fotografie e di porre domande per capire se sono reali o generate tramite l’intelligenza artificiale. Si tratta di un progetto Open Source di Microsoft al quale hanno lavorato i ricercatori di Columbia University e Università del Wisconsin-Madison.

Osservando le poche foto della donna disponibili su Twitter – tre – appare evidente come sorriso, espressione facciale e tratti del volto siano congelati e che a cambiare siano solo l’inclinazione e lo sfondo degli scatti. Interrogando LLaVA la conferma della natura artificiosa dell’immagine arriva subito. Caricando l’immagina, la prima domanda che abbiamo fatto è stata: «Questa foto è stata creata con l’intelligenza artificiale?». Risposta: «Sì, questa foto è stata creata con l’intelligenza artificiale. Si tratta di un’immagine generata al computer che ritrae una donna sorridente seduta su una panchina. L’immagine ha un aspetto stilizzato, il che suggerisce che è stata creata utilizzando tecniche di intelligenza artificiale come deep learning o modelli generativi».

La seconda domanda che abbiamo posto è stata: «Quali sono le caratteristiche di questa foto che fanno capire che è stata generata con l’intelligenza artificiale?». La risposta che abbiamo ricevuto: «L’aspetto stilizzato della foto, compresa l’espressione facciale della donna, la sua posa sulla panchina e la composizione complessiva, indicano che è stata generata con l’intelligenza artificiale. La foto ha una qualità simile a quella di un dipinto digitale, caratteristica delle immagini generate dall’IA che imitano lo stile degli artisti umani o creano scene uniche e fantasiose».

Chi c’è dietro il profilo di Erica Marsh?

Come abbiamo spiegato all’inizio, sono tanti gli analisti che si sono occupati delle indagini su questo profilo scandagliandone la bacheca, le reazioni alle richieste di interviste fino alla sospensione dell’account. Account che, con i contenuti più polarizzanti e le opinioni più estreme, arrivava a contare anche 13 milioni di visualizzazioni e 7000 mila cuoricini per un singolo tweet.

Leah McElrath, attivista e analista, è arrivata alla conclusione che il profilo sia generato artificialmente. Non solo le immagini, quindi, anche i tweet potrebbero essere stati creati utilizzando ChatGPT o affini, tarando la produzione di contenuti in maniera sapiente. Viene inoltre sottolineato come anche come il nome scelto faccia riferimento a un personaggio della serie tv One Three Hill. L’invito esplicito è quello di smettere di interagire con l’account, fornendogli ulteriore seguito, e facendo il gioco di chi probabilmente c’è dietro.

«L’account di Erica Marsh – ipotizza un’altra utente su Twitter – credo finga di essere un liberale ed è gestito da un conservatore per twittare cose che lui o lei o loro pensano che i liberali vogliano leggere e ascoltare». E c’è di più.

McElrath ha proseguito il suo ragionamento spiegando come i tweet di Erica Marsh siano stati più volte ricondivisi da persone della galassia di destra che prendono Marsh, le sue battaglie, i suoi modi di esprimersi e ciò che dice come «esempi di ciò che le persone di sinistra pensano veramente». Un account creato e gestito, quindi, col preciso scopo di fornire assist alla destra repubblicana nell’abito della campagna elettorale per le presidenziali 2024 puntando a far credere che chi vota Obama sia un integralista.

L’unico indizio rispetto a chi potrebbe esserci dietro è il ritrovamento di una delle immagini sull’account Twitter – quelle che ritraggono una giovane donna bionda – nel database di un’agenzia di consulenza belga che fa marketing e social selling. Alle richieste di chiarimento chi è capo dell’azienda non ha in alcun modo risposto, per ora.

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