Elezioni Usa 2020, come funziona il sistema elettorale

Le regole d'ingaggio nella sfida del 3 novembre

31/10/2020 di Gianmichele Laino

The winner takes all. È la regola aurea che disciplina il sistema elettorale americano. Elezioni Usa come si vota: ecco la domanda che, in Italia – dove da sempre l’alternanza tra i vari Mattarellum, Porcellum, Rosatellum, Consultellum ci ha abituati a cambiamenti repentini delle regole del gioco – ci si fa continuamente per cercare di capire le elezioni più seguite del mondo. E allora vediamo in tre rapidi passaggi come si svilupperà la lotta senza quartiere tra Donald Trump e Joe Biden che è già iniziata con il voto per posta e che si concluderà il 3 novembre.

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Elezioni Usa come si vota: le regole per la sfida del 3 novembre 2020

Nei 50 Stati andranno al voto, potenzialmente, 220 milioni di persone per decidere la carica di presidente. Nel corso della tornata elettorale, tuttavia, si eleggeranno anche i componenti del Congresso (mette in gioco tutti i 435 seggi che si rinnoveranno tra due anni, nelle celebri elezioni di midterm) e un terzo dei componenti del Senato, oltre a una serie di cariche locali sia nel settore amministrativo, sia in quello della giustizia. Un voto totale, una vera e propria festa per la democrazia. O, almeno, lo si spera.

L’elezione del presidente Usa non avviene in maniera diretta: infatti i cittadini andranno alle urne per scegliere i 538 Grandi elettori che, a metà dicembre, conferiranno il mandato ufficiale al presidente eletto. Proprio su questo numero magico e con la maggioranza dei Grandi elettori si giocherà la partita più importante della democrazia occidentale: il raggiungimento della soglia di 270 grandi elettori, infatti, garantisce la maggioranza a uno dei candidati nella corsa alle presidenziali.

Elezioni Usa, i Grandi Elettori stato per stato

Ogni stato elegge i suoi grandi elettori in maniera maggioritaria: chi, tra i candidati alla presidenza, ottiene più voti, riesce a conquistare tutti i grandi elettori (da non confondere con i delegati) di quello stato (anche se ci sono un paio di eccezioni a questa regola). Ecco il numero di grandi elettori che ogni stato usa mette a disposizione:

Alabama 9
Alaska 3
Arizona 11
Arkansas 6
California 55
Colorado 9
Connecticut 7
D.C 3
Delaware 3
Florida 29
Georgia 16
Hawaii 4
Idaho 4
Illinois 20
Indiana 11
Iowa 6
Kansas 6
Kentuky 8
Louisiana 8
Maine 4
Maryland 10
Massachusets 11
Michigan 16
Minnesota 10
Mississipi 6
Missouri 10
Montana 3
Nebraska 5
Nevada 6
New Hampshire 4
New Jersey 14
New York 19
North Carolina 15
North Dakota 3
Nuovo Messico 5
Ohio 18
Oklahoma 7
Oregon 7
Pennsylvania 20
Rhode Island 4
South Carolina 9
South Dakota 3
Tennessee 11
Texas 38
Utah 6
Vermont 3
Virginia 13
West Virginia 5
Washington 12
Wisconsin 10
Wyoming 3

Elezioni Usa come si vota: il peso dei Grandi Elettori

Visto questo sistema elettorale, è facile intuire che il peso degli elettori non è lo stesso in tutti gli stati. Ci sono infatti territori negli Stati Uniti dove il voto conta più di altri. Ed è questa la ragione per cui, spesso, può capitare che un candidato prenda molti più voti a livello popolare, ma meno Grandi Elettori. Un caso che si è verificato, ad esempio, nell’ultima tornata del 2016 con Hillary Clinton che ha preso circa 3 milioni di voti in più rispetto a Donald Trump che, alla fine, è risultato il presidente eletto.

La carica di presidente si rinnova ogni 4 anni e ogni candidato può ricoprire al massimo due mandati. La prassi vuole che il presidente uscente sia candidato anche nella successiva tornata elettorale, ma nella storia americana ci sono state più volte eccezioni a quella che è una sorta di regola non scritta.

Elezioni Usa come si vota: ma i Grandi Elettori sono obbligati a votare per il presidente per cui hanno il mandato?

Il sistema elettorale americano aveva previsto i Grandi Elettori come una sorta di filtro elitario per correggere, all’ultimo momento, eventuali errori della volontà popolare. Non dimentichiamoci che questo sistema è in vigore (ovviamente con qualche modifica legata soprattutto al peso degli stati nel tempo) sin dal 1788 e ha attraversato diverse fasi storiche. Per anni, tuttavia, il voto dei Grandi Elettori è stato soltanto una ratifica della volontà popolare decisa attraverso il sistema maggioritario dei vari stati, con pochissime eccezioni nel corso del tempo.

Si consideri, ad esempio, che numerosi stati (17 su 50) non obbligano neppure per legge i loro grandi elettori a votare per il candidato vittorioso e che una legislatura statale potrebbe decidere – in caso di elezione contestata per presunti brogli o per uno scarto minimo tra i voti che avrebbe bisogno di un riconteggio – di avocare a sé il voto dello stato stesso.

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