Donald Trump non aveva un account OnlyFans (e, quindi, non è stato sospeso da lì)

Uno screenshot sospetto era stato messo in circolazione da qualche giorno

13/01/2021 di Gianmichele Laino

Volendo, un “posto sicuro” per rifugiarsi ce l’ha. Perché la storia di Donald Trump su Onlyfans – con il relativo ban della piattaforma dopo i fatti di Capitol Hill – è una bufala che è stata smentita dagli stessi gestori del social network di intrattenimento per adulti. Nei giorni scorsi, su Twitter, era circolato uno screenshot in cui si vedeva un account verificato appartenente allo stesso Trump (la cui iscrizione sarebbe stata completata il 6 aprile del 2017), con la relativa schermata successiva che conteneva il ban di quello stesso account dalla piattaforma.

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Donald Trump su Onlyfans è una bufala

Ora, comprendiamo bene che il tema dell’esclusione dai social network del presidente uscente degli Stati Uniti d’America è tra quelli più caldi dell’attualità. Ma, senz’altro, non si può fare in modo che qualsiasi notizia di questo tipo possa prendere piede nella confusionaria giungla del web. Per questo, partendo chiaramente da un’onda da cavalcare, qualcuno ha diffuso un’immagine realizzata ad arte e che sottintendeva la presenza di Trump su questa piattaforma di intrattenimento per adulti, dove non mancano contenuti hard a pagamento e dove le singole performance sono in qualche modo corrisposte a fronte di un abbonamento o di una somma spesa una tantum.

La replica di OnlyFans

OnlyFans ha spiegato a Insider che non c’è mai stato un account di Donald Trump sulla piattaforma e che qualsiasi tentativo di spacciarsi per il 45° presidente degli Stati Uniti d’America sul social network verrà inibito. Impossibile, infatti, non essere persone reali se ci si vuole iscrivere a OnlyFans: la piattaforma associa un ID a ogni utente e, quindi, evita anche i profili anonimi o le persone che si spacciano per terzi.

Dunque, Trump non è mai stato bannato da OnlyFans semplicemente perché non è mai stato sulla piattaforma. Eppure, questa notizia era diventata virale e aveva portato diversi analisti politici statunitensi a fare più di una battuta su Twitter.

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