Le tv locali, le telefonate aperte e le risposte offensive dei conduttori se chiama un “Alfio da Potenza”

Il conduttore Andrea Bruno Savelli ha gestito d'impulso una telefonata da Potenza che rappresentava uno sfottò per la cessione di Vlahovic dalla Fiorentina alla Juventus

08/02/2022 di Redazione

Le trasmissioni delle tv locali che parlano di calcio sono state spesso protagoniste delle notizie di Giornalettismo. Sia perché, in alcune occasioni, sono state teatro di situazioni davvero mortificanti (come il caso dell’inviata dallo stadio Castellani di Empoli, Greta Beccaglia, che ha ricevuto una molestia da un tifoso mentre era in collegamento con lo studio), sia perché spesso le telefonate del pubblico da casa – che rappresentano un veicolo di interazione sempre molto importante per le televisioni locali – si sono trasformate in corride ingestibili. Nella serata di domenica, nel corso della trasmissione di TVR Teleitalia Domenica Viola, c’è stato un problema di questo tipo: la telefonata-sfottò di un telespettatore (tale Alfio da Potenza, ma non si sa nemmeno se sia questo il suo vero nome) che non è stata gestita benissimo dal conduttore Andrea Bruno Savelli.

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Domenica Viola, la telefonata non gestita bene

Il video è diventato virale perché è stato ripreso prima da Striscia la Notizia e poi da diverse pagine di tifosi della Juventus. Al centro della telefonata c’è stato un argomento abbastanza fastidioso per la tifoseria della Fiorentina (vi ricordate la reazione di Matteo Renzi con il giornalista di La7 Paolo Celata nel bel mezzo della settimana di elezione del presidente della Repubblica?): ovvero la cessione dell’attaccante Dusan Vlahovic dalla Fiorentina alla Juventus. Attaccante che ha segnato già al suo debutto, domenica sera. Il telespettatore che si è presentato come Alfio da Potenza ha portato il tema all’attenzione della trasmissione Domenica Viola, non senza intento provocatorio: «Volevo segnalare che ha segnato Vlahovic» – ha detto, in collegamento telefonico.

A quel punto, il conduttore Savelli, visibilmente spazientito, si è lasciato andare a una frase fuori luogo: «Ohohohoho. Ma perché tu guardi la partita? Perché a Potenza ce l’hai la luce in casa?». Il conduttore deve essersi accorto di aver fatto una battuta davvero fuori luogo, discriminatoria dal punto di vista territoriale: «Basta, via. Sono stato un po’ razzista» – cercando poi di portare la discussione sul piano sportivo: «Sono infastidito. Posso dire che mi sono infastidito? No, non mi sono infastidito. Perché se chiami da Potenza stai con il Potenza. E in che categoria gioca il Potenza? Cercatemelo così lo prendo in giro un giorno». Ma il passaggio sulla luce resta.

In un momento storico in cui i video delle trasmissioni locali circolano sui social network, diventando di conseguenza di portata nazionale, bisognerebbe rivedere il meccanismo delle telefonate da casa e le reazioni durante le discussioni in studio. Frasi del genere fanno rapidamente il giro dei social network, entrano a far parte dell’immaginario collettivo e si associano facilmente ai prodotti editoriali: il pubblico chiede che anche nelle televisioni locali, anche nelle trasmissioni sportive “di parte”, la compostezza e la professionalità debbano essere elementi sempre più necessari.

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