La giornalista molestata dopo Empoli-Fiorentina utilizza IG per identificare l’uomo e denunciarlo

La giornalista molestata, Greta Beccaglia, ha raccontato quanto accaduto nelle sue storie Instagram cercando di scoprire l'identità dell'uomo per denunciarlo

28/11/2021 di Ilaria Roncone

Partiamo dal contesto: post partita Empoli-Fiorentina fuori dalla curva Sud dello stadio Castellani. Greta Beccaglia, cronista per il programma A Tutto Gol sulla rete Toscana Tv – sta facendo il suo lavoro, cercando testimonianze da parte dei tifosi dopo la partita. Dopo il match perso 2-0 dagli ospiti, Beccaglia cerca di intercettare i tifosi ma viene molestata non una sola (il video del palpeggiamento che subisce si sta diffondendo su Twitter) ma più volte. La giornalista molestata – mentre a Roma era nel suo pieno la manifestazione nazionale per la giornata contro la violenza sulle donne – ha deciso di condividere un resoconto di quanto accaduto via Instagram.


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Il video delle giornalista molestata dopo Fiorentina-Empoli


La giovane donna ha scelto di pubblicare una serie di storie per denunciare quanto accaduto – invitando, peraltro – chiunque riconosca il molestatore a fare il suo nome così che possa denunciarlo alle autorità. «Purtroppo quando sono uscita hanno iniziato a urlarmi cose non carine mentre io ero a lavoro, mentre io ero in diretta – racconta Beccaglia nelle sue IG stories – e uno si è anche permesso di tirarmi uno schiaffo sul c*lo. Questa è una cosa inaccettabile, soprattutto nel 2021, quando una ragazza come me si fa un mazzo così per raggiungere il suo obiettivo e queste persone non esistono».

Impossibile non notare la reazione del collega in studio – condannata da molti sui social -: dopo quel contatto fisico che definire fuori luogo è un eufemismo, il conduttore dice «dai, non te la prendere, non te la prendere». Quello che vediamo sui social è parte di quanto avvenuto, considerato che Beccaglia ha provato per più di due minuti a raccogliere le testimonianze dei tifosi della Fiorentina (con la premessa di quel «provaci, non sarà facile» del collega alla conduzione) venendo palpeggiata e molestata anche verbalmente – come si vede nel secondo tweet e dalle storie della giornalista – da tifosi che ritenevano sensato, in quel contesto, dire che dopo aver perso «a vedere lei siamo tutti più contenti».

«Anche questo uomo incappucciato mi ha toccata – si legge nelle storie che riprendono il momento – La mia risata era di nervosismo e tristezza». Una specifica triste ma necessaria considerato che sicuramente non mancherà chi, vedendo questi video, dirà che a lei non dispiaceva quanto stava accadendo perché aveva il sorriso sulle labbra. Il contegno che la donna sceglie di mantenere mentre lavora è comprensibile – anche quando il collega dallo studio vuole chiudere la diretta «così ti permettiamo di reagire a determinati atteggiamenti che meritano, ogni tanto, qualche sano schiaffone che se fosse stato dato da piccoli probabilmente li avrebbero fatti crescere più dritti».

Beccaglia chiede di aiutarla a identificare il tifoso che l’ha molestata

Mentre a Roma dal carro di Non una di Meno si faceva appello alla necessità – tra le altre cose – di educare gli uomini al rispetto, oggi ancora una volta c’è necessità di punire per quanto accaduto. Dopo la tanta solidarietà ricevuta dalla giornalista, dai colleghi ai tifosi fino all’Odg Toscana, quello che si può e si deve fare per contribuire oltre a condannare è aiutare la giornalista a scoprire l’identità di quell’uomo che l’ha molestata in diretta. Il molestatore deve essere denunciato e punito così da ottenere giustizia e creare un precedente perché quelli che credono divertente, goliardico, da stadio, normale un atteggiamento del genere smettano di farlo. Rimane da vedere se la diffusione social e l’utilizzo di Instagram in particolare permetterà alla giornalista, arrivando a più persone possibile, di identificare l’uomo.

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