Chi si occupa di lotta alla discriminazione sta abbandonando Twitter perché c’è un aumento di contenuti razzisti
Non solo: anche misogini, antisemiti, omofobici. L'Agenzia federale tedesca per la lotta alla discriminazione sta abbandonando il social di Musk
12/10/2023 di Gianmichele Laino
È un duro colpo che dovrebbe far suonare un campanello d’allarme. Lo sferra l’Agenzia federale tedesca per la lotta alla discriminazione, che dal 2006 (data della sua istituzione) si occupa di offrire una corretta attività pubblicitaria, di mettere in piedi delle misure per prevenire la discriminazione, di promuovere studi accademici sulla discriminazione. Visto il suo impegno specifico nel settore della comunicazione, è importante il suo parere e la sua overview su uno strumento come Twitter (ora X). E il suo parere è talmente negativo che, nelle ultime ore, l’Agenzia federale tedesca per la lotta alla discriminazione ha deciso di abbandonare il suo profilo sul social network di proprietà di Elon Musk.
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Discriminazione su Twitter, la decisione dell’Agenzia federale tedesca
È stato il commissario a capo dell’agenzia, Ferda Ataman, a spiegare che Twitter non sembra essere più una piattaforma sicura dal momento che, negli ultimi anni, sono aumentati i contenuti razzisti, antisemiti, misogini, omo-transfobici, in generale carichi d’odio nei confronti dell’intero genere umano. Non l’ambiente ideale, insomma, per una struttura di tipo pubblico che si occupa, tra le altre cose, proprio di comunicazione e di sensibilizzazione dell’utenza su queste tematiche.
Se l’Agenzia avesse continuato a comunicare attraverso Twitter, avrebbe dovuto mettere in conto una spesa maggiore nel personale dedicato alla rimozione e alla moderazione di contenuti di questo tipo. Una spesa che, al momento, sarebbe insostenibile per questo organo federale. La soluzione successiva, appunto, è stata quella di abbandonare la piattaforma. Una decisione che ha del clamoroso, a suo modo: si mette nero su bianco, infatti, che l’attività di moderazione dei contenuti sia assolutamente impossibile e che, dunque, piuttosto che combattere la disinformazione e i contenuti d’odio, sarebbe preferibile abbandonarli al proprio destino.
Ammainare bandiera bianca, insomma, di fronte a un nemico troppo potente. La decisione arriva in un momento estremamente delicato per la pubblicazione di contenuti su X: in virtù del contesto bellico relativo alla striscia di Gaza, infatti, abbiamo segnalato – come viene riportato in altri articoli del nostro monografico odierno – una lentezza nella rimozione di contenuti fake sulla piattaforma di proprietà di Elon Musk. Ora, almeno per quanto riguarda la Germania, la decisione dell’Agenzia federale rischia di diventare “contagiosa” anche per altre istituzioni tedesche: ci si è chiesti, infatti, se – alla luce dell’ambiente che è diventato Twitter – abbia senso per ministeri e altre figure governative continuare a comunicare in questo modo.