È lo streaming che sta permettendo questa nuova Super Lega europea di calcio?

Le voci su Dazn che, però, si è chiamata fuori. Ma le piattaforme pregustano il prodotto

19/04/2021 di Gianmichele Laino

Nella notte che ha terremotato il calcio europeo, con l’annuncio di una Super Lega a 12 fondatori (le principali squadre di Italia, Inghilterra e Spagna) e le minacce di cause miliardarie e di esclusioni incrociate che arrivano dalle federazioni nazionali, dalla UEFA e dalla FIFA, non poteva passare inosservato un nodo attorno al quale ruota gran parte del progetto che punta a rivoluzionare completamente il mondo del calcio e le sue finanze. I diritti tv Super Lega, infatti, sono il grande Eldorado a cui guardano tutti: big companies e club coinvolti.

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Diritti tv Super Lega, di cosa stiamo parlando

La Super Lega promette ricavi per quasi 10 miliardi di euro. I club fondatori, nei disegni originari, potranno ricevere una tantum di 3,5 miliardi a testa. Si tratterebbe di uno dei più potenti aggregatori di investimenti da parte di fondi stranieri, di aziende pubblicitarie e di piattaforme per la distribuzione del prodotto. L’obiettivo è quello di fornire al pubblico – circa 4 miliardi di tifosi, nel mondo, fanno il tifo per le squadre coinvolte come fondatori – uno spettacolo planetario. Che, pertanto, non può rispettare gli attuali canoni della distribuzione televisiva degli eventi. Serve una tecnologia in grado assicurare una diffusione globale.

Per questo motivo le piattaforme di streaming sono state le prime indiziate per individuare la grande strategia che sta dietro alla Super Lega, soprattutto per quanto riguarda la partita dei diritti tv che, in base alle premesse, si annuncia clamorosamente più ricca rispetto a quella (già aumentata esponenzialmente negli ultimi anni) dei diritti televisivi per i singoli campionati. In modo particolare, era stato fatto il nome di Dazn come deus ex machina del progetto della Super Lega. Leonard “Len” Blavatnik, il patron di Dazn, sarebbe – secondo il Corriere dello Sport – uno degli animatori del progetto. Tuttavia, Dazn si è chiamato fuori proprio nelle ultime ore, in seguito ai rumors che l’avevano vista coinvolta. E all’Ansa – proprio mentre esplodeva il caso nella giornata di ieri – ha rilasciato una dichiarazione abbastanza netta sulla sua estraneità ai fatti: «Né Dazn né Mr. Blavatnik – recita il comunicato – sono in alcun modo coinvolti o interessati ad entrare nelle discussione relative alla costituzione di una SuperLega e che nessuna conversazione in questa direzione ha avuto luogo».

Dunque, Dazn no. Ma lo streaming non può non essere centrale in questo progetto. Si è parlato anche della possibilità che Amazon potesse essere in qualche modo coinvolta in questa partita. Ma nelle ultime ore, rimbalzano notizie di fondi arabi o americani che finanzierebbero il piano. La tecnologia sarà al centro di questo nuovo guanto di sfida.

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