I dipendenti ebrei di Google che hanno chiesto all’azienda di schierarsi contro il massacro dei palestinesi
Alcuni dipendenti ebrei di Google hanno deciso di chiedere esplicitamente all'azienda di schierarsi contro il massacro palestinese
19/05/2021 di Ilaria Roncone
All’interno di Google un gruppo di dipendenti ebrei sta prendendo a cuore la questione del conflitto tra Israele e Palestina e sono arrivati a inviare una lettera interna – che attualmente porta 250 firme – al CEO Sundar Pichai. La richiesta è quella di condannare formalmente gli attacchi e di riconoscere il «danno arrecato ai palestinesi dalle forze armate israeliane e dalla violenza delle bande». Google dovrebbe fornire, secondo i dipendenti in questione, maggiore sostegno ai palestinesi visto quanto sta succedendo.
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I dipendenti Google che chiedono all’azienda di schierarsi a supporto dei palestinesi
«Siamo una coalizione di diversi googler ebrei e alleati preoccupati per il dialogo interno sulla violenza politica e razziale in Israele e Palestina – recita la lettera – noi ebrei non sosteniamo le opinioni di coloro che ti hanno scritto cercando di raccogliere sostegno per azioni esclusivamente filo-israeliane e filo-sioniste». Il riferimento è a “Jewglers”, l’ERG ebraico ufficiale di Google. «Google è il più grande motore di ricerca del mondo e qualsiasi repressione della libertà di espressione che si verifica all’interno dell’azienda è un pericolo non solo per i googler interni ma per tutte le persone in tutto il mondo», affermano.
La richiesta di risoluzione dei contratti commerciali che favoriscono le violenze israeliane
La richiesta, oltre al supporto diretto, è anche quella di arrivare a una risoluzione di tutti quei contratti commerciali che possano supportare «violazioni israeliane dei diritti umani palestinesi, come le forze di difesa israeliane». Oltre a questo viene esplicitamente chiesto di distinguere Israele e il popolo ebraico e di ricordare che antisionismo e antisemitismo non coincidono in alcun modo. La redazione di The Verge ha contattato l’azienda per commentare la richiesta ma, allo stato attuale delle cose, ancora non c’è stata alcuna dichiarazione in merito.
Le richieste esplicite, tra le altre, sarebbero quella di dare ascolto ai dipendenti Google palestinesi; ci sarebbe poi anche il «finanziamento di aiuti per i palestinesi colpiti dalla violenza militare», ovvero un aiuto alle organizzazioni che sostengono i diritti dei palestinesi e gli sforzi umanitari e di soccorso. Acconsentendo alle richieste così come formulate dai suoi dipendenti, l’azienda dovrebbe schierarsi apertamente e fare la differenza.