Il territorio palestinese è stato progressivamente occupato, ma non come nella mappa che condividete su FB

In tanti hanno condiviso una vecchia immagine che circola da anni sui social network e l'hanno riproposta in occasione dell'ultimo conflitto israeliano-palestinese

17/05/2021 di Redazione

In occasione dell’ultimo conflitto tra israeliani e palestinesi nella striscia di Gaza, che negli ultimi giorni si è sviluppato secondo la solita escalation, è tornata a circolare una mappa virale che, almeno da 10 anni, conquista periodicamente i social network, ogni volta che gli scontri si acuiscono. Si tratta di una condivisione diventata nuovamente nota grazie alla pubblicazione della pagina Facebook MamAfrica e che anche su Twitter ha suscitato qualche dibattito in seguito al tweet dello scrittore Gianrico Carofiglio (che ha prontamente fatto marcia indietro sul tema, dopo le tante segnalazioni che gli sono arrivate). La mappa occupazione Palestina, infatti, presenta una serie di errori che ne inficiano la veridicità.

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Mappa occupazione Palestina e gli errori contenuti al loro interno

La mappa e i suoi errori sono già stati abbondantemente spiegati in passato (ricordiamo almeno l’importante articolo esplicativo de Il Post), ma è opportuno rafforzare il messaggio per spiegare a tutte le persone che, in buona fede, la stanno condividendo che è sbagliato approcciare il tema della questione israeliana-palestinese a partire dal presupposto offerto dalla mappa stessa.

In primo luogo, l’immagine 1, quella che mostrerebbe la “Palestina originaria”, comprende ampie zone di terra desertiche che sono completamente disabitate e che, quindi, non fotograferebbero affatto la porzione di territorio in cui i palestinesi stanziavano originariamente. Se l’immagine 2 coincide con una proposta di ripartizione del territorio tra israeliani e palestinesi, l’immagine 3 torna a essere ingannevole, perché rappresenta l’esito della guerra del 1948 tra le due popolazioni. Quello che non torna è il riferimento all’anno 1967: non c’è stata una avanzata progressiva dei territori israeliani fino alla fine degli anni Sessanta, ma il quadro impresso su quella mappa rappresenta l’esito di un conflitto. Nell’immagine 4, invece, si individua un concetto di territorio palestinese legato a un punto di vista esattamente opposto rispetto a quello visto dagli stessi palestinesi: una porzione di terra che non coincide affatto né con la rappresentazione della realtà, né con l’ambizione araba, una interpretazione sbagliata degli accordi di Oslo del 1993.

Non è sbagliata la causa palestinese, è solo sbagliato interpretarla alla luce di questa mappa

Nonostante l’analisi della mappa sia stata realizzata da tempo, puntualmente le spiegazioni che l’accompagnano vengono smentite di anno in anno, vengono nuovamente riportate al centro del dibattito e il rischio è che – nella memoria collettiva – passi questa idea di sottrazione di territorio palestinese che ogni storico ed esperto di geopolitica potrebbe smentire in due parole. Quando parliamo del conflitto israeliano-palestinese, ricordiamo sempre una vicenda di appropriazione di un territorio, di tensioni complesse, di atti di aggressione che, con questa mappa, rischiano di essere banalizzati.

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