Abbiamo i gatekeeper e le piattaforme interessate al DMA: e ora?

Cosa succede adesso e cosa cambia per gli utenti che useranno piattaforme di aziende che devono rispettare il Digital Markets Act in Europa?

10/09/2023 di Redazione Giornalettismo

Il dado è tratto: i sei gatekeeper che dovranno, entro i prossimi sei mesi, uniformarsi agli obblighi sanciti dal Digital Markets Act per i mercati digitali sono stati scelti così come lo sono state le ventidue piattaforme che dovranno adeguarsi a loro volta. Lo scopo di tutto questo è porre un freno, in Europa, allo strapotere e alla posizione dominante in moltissimi aspetti delle Big Tech nei confronti delle aziende medio-piccole. I nomi emersi, almeno per ora, sono: Alphabet, Amazon, Apple, ByteDance, Meta, Microsoft.

Quali sono gli obblighi del Digital Markets Act?

Riassumiamo brevemente gli obblighi che dovranno essere rispettati da tutte queste aziende: interoperabilità dei servizi con quelli di terze parti, accesso ai dati da parte delle aziende produttrici di app di terze parti, stop a un trattamento preferenziale dei propri prodotti rispetto a quelli di terze parti, stop agli ostacoli – per gli utenti – di provare a rivolgersi a imprese e piattaforme che siano al di fuori di quelle possedute dai gatekeeper.

Tra le reazioni alla lista pubblicata dall’Ue e le motivazioni fornite dalle aziende che sono riuscite a farsi escludere, è importante capire anche cosa cambia – a livello pratico – per tutti gli utenti che si servono delle piattaforme coinvolte (da #Amazon a #Whatsapp, da #Instagram a #TikTok, vengono toccate praticamente tutte le applicazioni che maggiormente utilizziamo). Non può mancare, infine, una riflessione sulla crittografia end-to-end messa a rischio dall’interoperabilita: cosa si deve fare per non correre rischi?

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