Perché Samsung, Gmail e Outlook sono stati rimossi dalla lista dei gatekeeper

Ci sono aziende che erano in una precedente versione della lista e ora non ci sono più: cosa è successo?

07/09/2023 di Redazione Giornalettismo

Come abbiamo già avuto modo di specificare, sono molte le aziende la cui posizione all’interno del DMA ancora non è stata ben definita. Aziende che, attualmente, sono in fase di discussione per vedere la propria posizione rivalutata. Rispetto a quella che era la lista iniziale, andando a osservare i nomi dei gatekeeper DMA comunicati dalla Commissione europea, erano presenti anche Gmail, Outlook e Samsung. Per quale motivo non sono più presenti in quella che, per ora, è la lista ufficiale delle aziende che devono rispettare gli obblighi più incisivi previsti dal Digital Markets Act?

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Le ragionevoli motivazioni per essere esclusi dalla lista gatekeeper DMA

Gmail di Google, Outlook di Microsoft e il Samsung Internet Browser non sono in lista quindi. In tutti e tre i casi, secondo la Commissione europea, sono state fornite una serie di argomentazioni motivate in maniera sufficiente da far cambiare il parere e ritenere che quei servizio non costituiscano un punto di accesso per i servizi di piattaforme base. La decisione è stata presa nonostante tutti e tre, per numero di utenti attivi in Europa (45 milioni al mese) e per importo del fatturato e capitalizzazione (fatturato annuo superiore ai 7,5 miliardi e oltre 75 miliardi di capitalizzazione), potessero rientrare a pieno titolo nella lista.

A richiedere ulteriori indagini sulla loro posizione, invece, sono state Apple e Microsoft per Bing, Edge, Microsoft Advertising e iMessage. Per queste la Commissione Ue ha avviato quattro diverse e parallele indagini di mercato per esaminare le osservazioni presentate. Oltre a queste, l’organo europeo sta analizzando anche le posizioni di iPadOS di Apple per valutare un’eventuale ulteriore designazione come gatekeeper.

Le indagini attualmente in corso e quelle che ci saranno evidenziano un clima di collaborazione e dialogo costruttivo con tutte le società interessate, alle quali viene data la possibilità di presentare notifiche alla Commissione ai sensi del Digital Markets Act basate su una propria autovalutazione rispetto ai parametri e alle soglie pertinenti per la designazione.

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