Le reazioni al DMA: alcune Big Tech hanno chiesto una rivalutazione della loro posizione

L'elenco delle 22 piattaforme di servizi potrebbe arricchirsi di altri nomi, attualmente esclusi per ulteriori approfondimenti

07/09/2023 di Enzo Boldi

Il DMA (Digital Markets Act) è realtà, ma l’elenco delle realtà aziendali che dovranno rispettare gli obblighi più stringenti del Regolamento Europeo sui mercati digitali potrebbe presto arricchirsi con nuovi ingressi. Al momento, infatti, la Commissione Europea ha identificato e designato sei gatekeeper e le relative 22 piattaforme di servizi. Ci sono, però, quattro indagini in corso, avviate dopo le richieste di due aziende Big Tech che hanno chiesto una rivalutazione della posizione di alcune app molto utilizzate nel Vecchio Continente.

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Per quel che riguarda il numero delle aziende gatekeeper, non sono attese grandi novità. D’altronde, i criteri utilizzati dalla Commissione Europea per la designazione sono molto facilmente identificabili. In particolare partendo dai paletti sul numero di utenti mensili attivi in Europa (superiore a 45 milioni) e fatturato annuo pari o superiore ai 7,5 miliardi di euro (stando ai dati degli ultimi tre esercizi di bilancio).

Dunque, Alphabet, Amazon, Apple, ByteDance, Meta e Microsoft non potevano non essere inseriti in questa lista. E con loro le 22 piattaforme di servizi che hanno sviluppato negli anni e immesso sul mercato digitale, anche in Europa.

DMA, l’elenco delle piattaforme potrebbe arricchirsi

Questo elenco, come detto, potrebbe ben presto arricchirsi. La Commissione Europea, su richiesta ufficiale da parte di Microsoft e Apple, ha avviato un supplemento di indagine su quattro piattaforme di servizi sviluppate da queste due aziende. Per quel che riguarda l’azienda fondata da Bill Gates, è stato chiesto di escludere dalla lista di quelle che dovranno rispettare i più stringenti obblighi del DMA il browser Edge e la piattaforme pubblicitaria Microsoft Advertising. L’attenzione, però, è rivolta soprattutto al motore di ricerca di casa Redmond, con Bing che sembra poter essere la più accreditata – al termine della valutazione della Commissione – a unirsi all’elenco delle piattaforme. Secondo Microsoft, però, il suo market share è pari al 3%, di gran lunga molto più basso rispetto a Google.

Poi c’è Apple. Da Cupertino, infatti, è arrivata la richiesta di escludere (e in via preventiva, come accaduto con le tre mozioni di Microsoft, è stato fatto) il sistema di messaggistica istantanea iMessage dalla lista. Il motivo, secondo l’azienda della Mela morsicata, è semplice: in Europa, il numero di utenti attivi ogni mese è inferiore a 45 milioni. Però, la Commissione UE potrebbe valutare la situazione dell’app in modo differente, essendo un sistema integrato su tutti i dispositivi prodotti (iPhone, iPad e Mac). Dunque, l’utilizzo potenziale potrebbe essere molto più elevato rispetto ai dati forniti da Apple. Sta di fatto che entro 5 mesi dovrebbero concludersi le indagini, con l’elenco che potrebbe diventare più corposo.

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