Il torinese Diego Fusaro guiderà i Calabresi in Movimento
25/09/2018 di Redazione
Il turbocapitalismo e la ‘nduja possono andare d’accordo se Diego Fusaro sarà il presidente onorario e la «guida spirituale» (e filosofica) dei Calabresi in Movimento, il nuovo partito politico che cercherà di imporsi all’attenzione delle cronache nelle prossime elezioni regionali del 2019 in Calabria. La presentazione ufficiale del nuovo ruolo del saggista, autore della sua ultima fatica «Il nuovo ordine erotico. Elogio dell’amore e della famiglia».
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Diego Fusaro e la campagna elettorale in Calabria
Dal 31 ottobre in poi, stando alla dichiarazione ufficiale del segretario del Movimento Gaetano Campolo, Diego Fusaro sarà impegnato in un tour in tutta la regione, da Cosenza a Reggio da Vibo Valentia a Catanzaro, per presentare la candidatura del nuovo soggetto politico alle prossime elezioni calabresi.
La regione sta diventando, a quanto pare, terra di conquista dei settentrionali che cercano di sostituirsi alla politica locale. L’esempio più lampante è stata proprio l’elezione di Matteo Salvini come senatore nel collegio della regione del sud. Ma anche la prossima esperienza di Diego Fusaro (sarà solo un frontman o correrà per un posto in consiglio regionale?) non scherza.
Cos’è Calabresi in Movimento
Calabresi in Movimento viene presentato dalla stampa locale come un partito di destra, un movimento alternativo alla coalizione ufficiale che, stando all’ultimo vertice di Matteo Salvini e Silvio Berlusconi a Palazzo Grazioli, dovrebbe riunire sia Forza Italia, sia la Lega, sia Fratelli d’Italia. Un filosofo marxista (!) a capo dei sovranisti, dunque. Del resto, Diego Fusaro non è nuovo a occhiolini alla destra estrema, vista la partecipazione a dibattiti organizzati da CasaPound e alla collaborazione con la rivista del movimento della tartaruga, Il Primato Nazionale.
Nel frattempo, Diego Fusaro unirà la campagna promozionale per le sue ultime pubblicazioni alla campagna elettorale per le prossime regionali. In Calabria, lui torinese. La contaminazione tra la cipolla di Tropea e la Bagna cauda.