Non è la brevità di Twitter che costringe Di Maio a dire «permettiamo» gli spostamenti tra comuni
Gli è proprio uscita male, non è questione di limitazione dei caratteri a disposizione
10/12/2020 di Gianmichele Laino
Il pensiero è senz’altro più articolato di quanto non possa sembrare nel tweet con cui Di Maio esorta il governo: «Permettiamo lo spostamento tra comuni». Di Maio permette, dunque, ai cittadini italiani di fare una cosa che questi ultimi fanno da sempre, ovvero la normale libertà di movimento che caratterizza i nostri usi, costumi e diritti costituzionali in un periodo chiaramente diverso da quello emergenziale a causa del coronavirus. È proprio questa la polemica che sta montando su Twitter dopo l’ultima comunicazione del ministro degli Esteri, un messaggio evidentemente riuscito male.
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Di Maio permette ai cittadini di spostarsi tra comuni
A Natale e a Capodanno permettiamo ai cittadini di spostarsi tra i piccoli Comuni.
➡️ https://t.co/CgLoAI79Ha— Luigi Di Maio (@luigidimaio) December 10, 2020
C’era sicuramente modo e spazio per dirlo meglio. Twitter ha permesso (questa volta sì, possiamo usare questo verbo) di pubblicare tweet da 280 caratteri (in passato erano 140) e la striminzita frase di Luigi Di Maio poteva sicuramente essere declinata in maniera meno ambigua. Invece, così facendo, sembra quasi che l’esponente del governo voglia fare una «concessione» ai propri cittadini.
Non è un caso se il suo tweet sia stato accolto da una sorta di ironia generale, a partire da quella del leghista Borghi, che ha risposto «Grazie, MEStà», giocando anche con l’approvazione della riforma del MES passata ieri in parlamento anche grazie ai voti del Movimento 5 Stelle che, del MES, si è sempre dichiarato acerrimo nemico (ovviamente, nella giornata di ieri, non è stata votata l’adozione del MES da parte dell’Italia, ma il presidente del Consiglio ha semplicemente avuto mandato di votare per la riforma dei principi del meccanismo al consiglio europeo di questi giorni).
Il governo sta pensando seriamente di fare marcia indietro sul dpcm che è stato già approvato a inizio mese e che prevedeva il divieto di spostamento tra comuni per il 25-26 dicembre e per il 1° gennaio, in concomitanza con le feste più forti di questo periodo natalizio. Un passaggio su cui, a quanto pare, i partiti dell’esecutivo sono pronti a tornare indietro, forse timorosi del fatto che questa prescrizione non sarà seguita dagli italiani o che ci vorrà un dispiego troppo sostanzioso di forze di sicurezza pubblica per garantire una adeguata sorveglianza del territorio in giorni super-festivi.
Ma da qui ad affermare che ai cittadini verrà «permesso» di spostarsi tra comuni, ci passano mille scelte lessicali diverse. Eppure, Di Maio ha optato per quella che – soprattutto sui social network – non avrebbe mai dovuto seguire.