Di Maio dice che l’Italia deve «cambiare postura» sugli sbarchi
Il Ministro degli Esterni ne ha parlato in un'intervista a Il Corriere della Sera
04/11/2020 di Enzo Boldi
Dalla situazione a Lampedusa all’attentato di Nizza, passando per la situazione italiana legata alla pandemia e ai migranti. Ne ha parlato Luigi Di Maio nella sua intervista rilasciata a Il Corriere della Sera. Il Ministro degli Esteri ha sottolineato come l’Europa non abbia dato alcuna risposta – se non a parole – sulla gestione dei flussi migratori e sui ricollocamenti di quei migranti sbarcati in Italia dopo aver attraversato il Mediterraneo. Invita a non strumentalizzare quanto accaduto in Francia, ma poi sottolinea un aspetto che lo riporta a qualche anno fa: Di Maio fermare sbarchi.
«Nelle ultime 48 ore sono sbarcati quasi 1700 migranti. Già siamo in forte sofferenza per via della pandemia, non possiamo permetterci un’altra emergenza – ha detto Luigi Di Maio a Il Corriere della Sera -. Ogni Stato democratico si fonda sulla difesa dei propri confini e qui siamo arrivati al paradosso che parlarne suscita polemiche di natura politica. E’ assurdo. Ma come si può riuscire a gestire l’arrivo di quasi 1700 migranti via mare in 48ore con il Covid sulla testa? È evidente che bisogna cambiare postura».
Di Maio fermare sbarchi, le parole del Ministro degli Esteri
Parole che sembrano essere molto vicine a quelle pronunciate – ripetutamente – da Matteo Salvini e da Giorgia Meloni. Il capo della Farnesina, infatti, sottolinea come Bruxelles dovrebbe coordinare i rimpatri. E non solo: «Bisogna abbattere il muro dei viaggi illegali. Chi vuole entrare in Europa deve poterlo fare solo legalmente».
Il caso di Nizza e le strumentalizzazioni
Luigi Di Maio, però, sottolinea come non si possa fare facile populismo dopo l’attentato di Nizza e la notizia dell’attentatore Brahim Aoussaoui sbarcato a Lampedusa, prima di spostarsi in Francia: «È un problema che ci trasciniamo da sempre, che esisteva anche con i decreti sicurezza, perché gran parte degli sbarchi sono fantasma, di piccole imbarcazioni, difficili da intercettare. Quindi strumentalizzare il tema è inutile. Piuttosto, bisogna sottolineare che la Tunisia non è uno Stato in guerra e come tale chi arriva deve essere immediatamente rimpatriato. Non possiamo più sostenere questi flussi, è un tema di sicurezza nazionale».
(foto di copertina: da profilo Instagram di Luigi Di Maio)