Le cose che non tornano in Matteo Salvini che chiede le dimissioni di Lamorgese per l’attentatore di Nizza sbarcato a Lampedusa

Il leader della Lega ha chiesto le dimissioni del ministro dell'Interno per gli attentati in Francia di oggi

29/10/2020 di Redazione

Le autorità francesi hanno ricostruito il percorso fatto dal tunisino Brahim Aoussaoui, 21 anni, autore del brutale attentato all’interno della basilica di Notre-Dame a Nizza, in cui hanno perso la vita tre persone al grido di Allah Akbar. L’uomo sarebbe sbarcato in Italia, a Lampedusa, il 20 settembre. Dopo la quarantena è stato trasferito a Bari, dove gli è stato sottoposto il foglio di via. Da quel momento in poi, Brahim Aoussaoui si è spostato in Francia, dove non è stato rintracciato dalle autorità locali. Matteo Salvini, dopo questa notizia, non ha perso l’occasione per rilanciare ancora una volta lo slogan dei porti chiusi, chiedendo contestualmente le dimissioni del ministro dell’Interno Luciana Lamorgese. 

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Salvini chiede le dimissioni di Lamorgese perché Brahim Aoussaoui è sbarcato a Lampedusa

La vicenda dell’attentatore di Nizza ha mostrato ancora una volta di più, semmai, l’inefficacia dei decreti Salvini – che sono stati recentemente modificati – in situazioni del genere. L’uomo, tra le altre cose, non aveva ancora fatto nessuna domanda di asilo e non era schedato in alcun modo. Matteo Salvini, tuttavia, ha imputato al ministro Lamorgese la responsabilità della mancata sorveglianza sul soggetto, dimenticando che – sempre quando era lui il ministro dell’Interno – aveva ottenuto il minimo dei rimpatri verso la Tunisia, circostanza che aveva permesso, nonostante l’espulsione, all’assalitore di don Roberto Malgesini di assassinare il sacerdote di una parrocchia di Como nel settembre 2020. 

Una circostanza meno emozionale, forse, ma comunque d’impatto. Per non parlare del fatto che – sempre per quanto riguarda gli attentati terroristici commessi su territorio internazionale – nel 2011, con Silvio Berlusconi premier e Roberto Maroni ministro dell’Interno – Anis Amri era transitato da Lampedusa prima di compiere la strage dei mercatini di Natale a Berlino. 

Per questo la richiesta di dimissioni per una circostanza completamente casuale come questa suona come dissonante, sia rispetto ai precedenti, sia rispetto alla situazione che si è venuta a creare in Francia. Un evento luttuoso e terribile, che ha gettato nello sconforto e nella paura l’Europa. Ma che qualcuno, nonostante tutto, continua a utilizzare nella sua campagna elettorale permanente.

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