Danilo Toninelli: «Andiamo avanti per non tradire il mandato»

Danilo Toninelli ha dichiarato conclusa l’era delle «concessioni autostradali» che hanno portato alla situazione del Ponte Morandi di Genova, la cui caduta di una porzione è avvenuta a ormai quasi un anno di distanza. Il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture chiarisce che non vuole parlare di «nient’altro», ma sulla situazione del governo ormai diviso dice «Non andare avanti sarebbe come tradire il mandato»

Danilo Toninelli: «Andiamo avanti per non tradire il mandato»

All’indomani dell’accesa crisi scatenata dal voto al Senato delle mozioni del Movimento 5 Stelle sulla Tav e delle voci di crisi e rimpasti che si sono susseguite fino al comizio a Sabaudia di Matteo Salvini,  il messaggio che rompe il silenzio – più o meno – di Danilo Toninelli è di andare avanti. «In 14 mesi in questo ministero abbiamo risolto gran parte dei dossier ereditati dal passato – ha dichiarato ai giornalisti – Questo è il mandato che ci hanno dato i cittadini e non andare avanti vorrebbe dire tradire quel mandato». Non si sbottona oltre, e cerca di far dissuadere i giornalisti: «Non voglio parlare di altro che non siano viadotti o manutenzione autostradale» dice mantenendo un tono calmo e apparentemente sereno.

«È finito il modello delle concessioni che ha portato al Ponte Morandi»

L’annuncio da fare è infatti un altro per il ministro, ovvero l’arrivo delle nuove linee guida per la manutenzione di viadotti autostradali che segnato come definitivamente «finito il modello delle concessioni autostradali che ha portato al ponte Morandi». Senza se e senza ma, da oggi le cose cambieranno. «Ora lo Stato concedente è tornato a fare lo Stato e controlla. Prima il Mit faceva solo controlli minimi sulla carta, ora invece siamo andati sotto i viadotti a vedere i piloni in che stato si trovano» continua Toninelli, che non vuole assolutamente si ripeta la tragedia dello scorso anno. «Non deve capitare più come il Ponte Morandi, dove tutto andava bene sulla carta. La società concessionaria diceva che tutto andava bene, ma oggi quel modello è finito – ha infatti dichiarato – Abbiamo controllato 2mila chilometri e ora lo faremo sugli altri 4mila».

Danilo Toninelli non teme le rimostranze che prevede arriveranno dai concessionari che dovranno attenersi al modello messo a punto dall’Ufficio ispettivo territoriale di Roma, insieme alle Università Federico II di Napoli, il Politecnico di Torino e La Sapienza di Roma. «Io sono convinto che loro cercheranno di opporsi ma gli dirò che qualsiasi tipo di opposizione porteranno avanti non sarà ascoltata, l’incontro sarà fatto per spiegare loro qual’è il nuovo modello che dovranno applicare». «Prima se la cantavano e se la suonavano, – ha incalzato Danilo Toninelli -ora lo Stato fissa il modello e i concessionari si devono adeguare». Il ministro quindi guarda avanti facendosi forza degli obbiettivi raggiunti: e anche quando una giornalista gli chiede “quanto tempo avrà ancora per lavorare” lui si risponde esprimendo fedeltà al «mandato che ci hanno dato i cittadini».

(Credits immagine di copertina: ANSA/RICCARDO ANTIMIANI)

 

Share this article
window._taboola = window._taboola || []; _taboola.push({ mode: 'thumbnails-b', container: 'taboola-below-article-thumbnails', placement: 'Below Article Thumbnails', target_type: 'mix' }); -->