Cosa sono e come funzionano i pictograms Tokyo 2020 che stanno facendo impazzire la rete

A farla da padroni alla cerimonia di apertura Tokyo 2020 sono stati senza dubbio gli apprezzatissimi pictograms cinetici

23/07/2021 di Ilaria Roncone

Momento di massima creatività e allegria: non esitano a definirli così, in rete, i pictograms umani che hanno catturato l’attenzione di tutti durante la cerimonia di apertura di oggi delle Olimpiadi di Tokyo 2020. Il giudizio sembra unanime: i pictograms piacciono. Piace lo stile, piace l’idea di base, piace come è stata messa in pratica alle Olimpiadi 2020. Dietro i pictograms Tokyo 2020 c’è una lunga storia, una storia che parte dalla necessità di comunicare al mondo in una lingua che risulti comprensibile per tutti.

In occasioni come le Olimpiadi, infatti, si uniscono delegazioni da tutto il mondo. Tutti parlando lingue diverse e quando a ospitare l’evento è un paese come il Giappone – che ha un sistema di scrittura diverso da quello della stragrande maggioranza di paesi nel mondo – i pictograms diventano necessità.

LEGGI ANCHE >>> Salvini si indigna sui social per l’Italia senza bandiera alle Olimpiadi, ma la riforma del Coni l’ha fatta la Lega

Cosa sono e come funzionano i pictograms

I pictograms nascono da una necessità fondamentale, quindi: capirsi a livello mondiale al di là delle differenze linguistiche e di scrittura. Non importa quale alfabeto si utilizzi o a quale famiglia linguistica appartenga la tua lingua, i pictograms sono un linguaggio universale e universalmente riconosciuto. Atleti, funzionari, personale che arriva da tutto il mondo devono poter comprendere agevolmente dove recarsi a seconda dello scopo, che sia un evento di nuoto o la stazione per prendere un treno.

Il concetto nasce per i giochi olimpici di Tokyo nel 1964, quando il direttore artistico Masaru Katzumie e il graphic designer Yoshiro Yamashita, decisero di creare un totale di 59 pictograms. Si trattava, allora come oggi, di figure che potessero rappresentare non solo 20 sport specifici ma anche 39 situazioni che potessero essere riconosciute da tutto come un’informazione – ad esempio trovare il bagno -.

Di olimpiade in olimpiade, poi, questo linguaggio è diventato sempre più complesso e ricco con l’aggiunta di attrezzature e parti del corpo per poter arrivare a rappresentare la totalità degli sport presenti ai giochi e non solo. Dopo le Olimpiadi del 1072, poi, i pictograms sono usciti dall’ambito sportivo per riversarsi nel resto del mondo, a partire dal Dipartimento dei Trasporti degli Stati Uniti.

All’epoca in Usa si scelse di smettere di rappresentare i segnali negli spazi pubblici con il testo e di prediligere un sistema di simboli appositamente creato. Simboli che, nel giro di un paio di decenni, si sono diffusi nel mondo intero. Sono tutti quelli che, per intenderci, utilizziamo per orientarci agevolmente – per esempio – all’interno di un aeroporto senza la necessità di capire necessariamente la lingua o l’alfabeto del posto.

Pictograms Tokyo 2020 sono già un successo

Nella cerimonia di apertura  di oggi i pictograms umani che sono stati ricreati hanno avuto un successo enorme. Tanto che molti, oltre ad apprezzarli in rete, stanno condividendo i simboli che sono stati meglio resi dalle persone che hanno – a suon di musica – rappresentato le varie discipline sportive.

L’idea dei pittogrammi cinetici, ovvero dei pictograms che si muovono, è piaciuta tantissimo a tutti e si è rivelata il grande successo di questa cerimonia di apertura Tokyo 2020.

Share this article