La bufala dei letti anti-sesso nel villaggio olimpico di Tokyo 2020

Da qualche giorno sta circolando sui social una fake news sulle stanza riservate agli atleti. Il debunking è stato effettuato, sul campo, dal ginnasta irlandese Rhys McClenaghan

20/07/2021 di Enzo Boldi

L’ho “letto” su internet, quindi è vero. Le bufale continuano a imperversare sul web: si va da argomenti seri, che se affrontati con un approccio scorretto e non veritiero rischiano di portare a comportamenti sbagliati (anche nei confronti della comunità), ad altri più leggeri. Il caso di oggi rientra in questa seconda categoria: parliamo dei letti anti-sesso Tokyo 2020. Secondo una strampalata teoria che circola sui social, infatti, il Comitato Olimpico Internazionale avrebbe messo a disposizione degli atleti – nel villaggio olimpico – delle strutture fragili per evitare rapporti sessuali (e quindi contenere la possibilità di infezioni Covid-19). Ovviamente non è vero e a fare il debunking su questa non-notizia ci ha pensato un atleta che si disimpegnerà ai prossimi Giochi.

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Tutto è nato da una serie di illazioni pubblicate sui social lo scorso febbraio, dopo che general manager del Villaggio olimpico nipponico, Takashi Kitajima, aveva parlato della scelta di dotare le stanze del villaggio olimpico con letti realizzati in cartone e polietilene. Per quale motivo? La decisione è di carattere ecologico: al termine della manifestazione sportiva, infatti, tutto il materiale sarà riciclato. Insomma, la spiegazione era già arrivata lo scorso mese di gennaio.

Le evidenza, dunque, c’erano già tutte. Eppure questa storia dei letti anti-sesso Tokyo 2020 non si è limitata alla bufala social. A condividere articoli su questo tema (sbagliando) sono state anche testate sportive. Questo, per esempio, è Tuttosport in un articolo pubblicato il 16 luglio 2021.

Letti anti sesso Tokyo 2020, la bufala che corre sui social e sui giornali

Possono rompersi“, scrive la testata sportiva torinese. Ma è la verità? Al netto di tutte le spiegazioni tecniche già fornite dagli organizzatori, il test sul campo è stato effettuato da un atleta che sarà in gare ai prossimi Giochi Olimpici.

Lui è Rhys McClenaghan, ed è un ginnasta irlandese che sarà in gara proprio a Tokyo 2020. E nella sua stanza ha trovato quel letto di cartone e polietilene. E per smentire la bufala sul letto anti-sesso ha iniziato a saltare. La struttura ha retto e nulla si è rotto. Con buona pace di chi inventa notizie sul nulla. O peggio: prende per buona la prima idiozia scritta sui social.

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