Cos’è il cyberbullismo, quali sono i dati e quali le conseguenze sulle vittime in Italia

Per capire appieno cos'è il cyberbullismo è importante comprenderne origini, forme e mezzi utilizzati fino ad arrivare alle conseguenze sulle vittime del fenomeno

05/06/2022 di Ilaria Roncone

Cos’è il cyberbullismo? Cosa sia, cosa comporti e come fermare questo fenomeno strettamente legato alla rete è una tematica rispetto alla quale si discute da più di un decennio, soprattutto da quando le piattaforme di social media sono entrate a far parte delle vite di tutti – e soprattutto dei più giovani – in maniera tanto massiccia. Partiamo da una definizione di cyberbullismo, quella della Treccani: «Bullismo virtuale, compiuto mediante la rete telematica». Per dare una definizione più precisa di cyberbullismo e capire la differenza tra bullismo e cyberbullismo faremo appello – per quanto riguarda l’Italia – alle indicazioni date dal Ministero dell’Istruzione. Oltre questo, è importante comprendere cosa significa essere vittime cyberbullismo, cosa può comportare e – non ultimo – come, qualora ci si ritrovi ad esserlo, come risolvere la situazione.

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Cos’è il cyberbullismo?

Partiamo dal presupposto che cosa significa cyberbullismo è qualcosa che cambia nel tempo. Se nel 2006 Marida Lombardo Pijola in prima pagina sul Messaggero definiva il bullismo una parola che «nel giro di un anno sarà familiare agli esperti» e una «variante diabolica e sommersa, che impegna i bulli abituali, ed incessantemente ne recluta di nuovi», oggi cos’è il cyberbullismo e cosa sia diventato è un concetto molto più articolato e si basa sui tanti episodi documentati, sulle ricerche di associazioni governative e Ong in tutto il mondo che ne hanno riconosciuto la valenza, sulla ricerca costante e continua di fare educazione sia a livello di adulti che devono proteggere i più giovani sia a livello di bambini e adolescenti che devono capire come cavarsela barcamenandosi tra i vari social e le piattaforme e app in cui possono essere vittime di cyberbullismo.

Questo fenomeno è di importanza vitale anche nell’ambito del Safer Internet Day, la giornata nazionale per la sensibilizzazione dei rischi che comporta l’utilizzo di internet che ha cadenza annuale e che è stata istituita dall’Unione europea nel 2004. La data non è fissa ma corrisponde, ogni anno, al secondo giorno della seconda settimana del mese di febbraio. Per fornire le caratteristiche precise del cyberbullismo occorre parlare, innanzitutto, del bullismo.

Caratteristiche del bullismo online e differenza tra bullismo e cyberbullismo

Come abbiamo già accennato, per capire bene la differenza tra bullismo e cyberbullismo il Ministero dell’Istruzione del nostro paese – che, ovviamente, deve prestare massima attenzione a un fenomeno che coinvolge in così larga scala i giovani sia offline che online – viene in nostro aiuto. «Il cyber bullismo – si legge nella pagina dedicata sul sito del Miur – è la manifestazione in Rete di un fenomeno più ampio e meglio conosciuto come bullismo». Come si caratterizza il bullismo?

  • sono presenti azioni violente e intimidatorie da parte da un bullo o da parte di un gruppo di bulli su una vittima;
  • molestie verbali, aggressioni fisiche e persecuzioni vengono attuate solitamente in ambiente scolastico;

Considerato questi, il cyberbullismo è la (purtroppo) naturale evoluzione del bullismo che ha a propria disposizione mezzi tecnologici. Ecco che, allora, le caratteristiche del cyberbullismo sono:

  • la possibilità di entrare letteralmente nella casa delle vittime, al di là della scuola, in ogni momento della vita sfruttando messaggi, immagini, video e contenuti offensivi;
  • le molestie possono essere attuate con invio diretto di materiale o tramite pubblicazione sul web;
  • si tratta, in sostanza, si un insieme di azioni aggressive e intenzionali fatte sfruttando sms, mms e chat rooms in passato e pubblicazione sui social e instant messaging oggi.

L’obiettivo del bullismo così come quello del cyberbullismo, al netto dei diversi mezzi utilizzati, è quello di fare del male – a livello psicologico e/o fisico – a un bambino o adolescente che non è in grado di difendersi.

Scendendo nello specifico della differenza tra bullismo e cyberbullismo, basate in primis sulla possibilità di avere a disposizione le nuove tecnologie:

  • se nel bullismo la vittima solitamente è uno studente della stessa classe o della stessa scuola del bullo, nel cyberbullismo i confini fisici sono annullati e – potenzialmente – ogni giovane nel mondo può essere vittima;
  • un bullo nella vita reale tende ad avere un carattere prepotente e a imporsi, quando siamo online un bullo può essere anche colui che – solitamente – è vittima secondo il principio per cui battendo sulla tastiera possiamo tutti essere leoni;
  • il cyberbullismo è più subdolo poiché il cyberbullo può essere anonimo e incitare altri a fare lo stesso mantenendo questo anonimato, il bullo – invece – è conosciuto dalla vittima;
  • se l’atto di bullismo rimane circoscritto nell’ambiente scolastico, l’atto di cyberbullismo può potenzialmente raggiungere il mondo intero visto i mezzi si cui si serve;
  • il bullo deve entrare nel confine dell’azione violenta, il cyberbullo può fare tutto quello che – forte dell’anonimato – non avrebbe il coraggio di fare nella vita offline;
  • sul fronte della reazione della vittima, da un lato il bullo vede chiaramente il frutto dei suoi atti, dall’altro il cyberbullo non assiste a reazioni visibili che possano fargli avere ben presente le conseguenze di quello che fa;
  • il bullo tende a sdrammatizzare gli effetti delle sue azioni, nel cyberbullo si assiste a uno sdoppiamento della personalità e le conseguenze delle azioni compiute vengono attribuite al profilo utente con il quale sono state fatte.

Cosa significa cyberbullismo: i dati sulle vittime

Per capire cos’è il cyberbullismo e avere una panoramica completa sui dati relativi al fenomeno – utili per inquadrare con più precisione la portata del fenomeno – possiamo fare riferimento all’Unicef, che definisce il bullismo online «una sfida globale alla quale non possiamo sottrarci». Se guardiamo al mondo intero, il cyberbullismo risulta in sensibile aumento nei paesi industrializzati con percentuali di persone minorenni che hanno vissuto esperienze di questo tipo che varia tra il 5% e il 20%. Il fenomeno del cyberbullismo risulta essere maggiormente diffuso nei paesi ad alto reddito ed è in continua evoluzione proprio come le nuove tecnologie (revenge porn e furto di identità sono tra i fenomeni più recenti).

Cos’è il cyberbullismo può essere qualificato anche attraverso le conseguenze psicofisiche che si sperimentano quando si è vittime di cyberbullismo e che possono variare da dolori alla testa a dolori allo stomaco fino alla mancanza di appetito o ai disturbi del sonno. Scendiamo nello specifico del dettaglio relativo ai dati cyberbullismo Italia con riferimento a quelli forniti dall’Istat: il fenomeno online riguarda il 22,2% di tutte le vittime di bullismo. Nel 5,9% dei casi si tratta di azioni compiute con cadenza regolare, più volte al mese. La maggior parte delle vittime è tra le ragazze si 11 e 17 anni; in particolare, il 7,1% delle ragazze che possiedono uno smartphone o che possono collegarsi a Internet è stata oggetto di vessazioni continuative via web mentre se guardiamo ai maschi nella stessa fascia d’età il numero cala a 4,6%.

Cos’è il cyberbullismo in termini di conseguenze?

Parliamo delle conseguenze di bullismo e cyberbullismo: coloro che hanno avuto problemi con bullismo e cyberbullismo hanno maggiori probabilità di sviluppare – oltre ai disturbi cui abbiamo già accennato – difficoltà a livello relazionale, di sentirsi depressi, soli e ansiosi, di avere un basso livello di autostima fino a sperimentare pensieri suicidi. Bullismo e cyberbullismo nel contesto scolastico possono spingere la vittima ad avere problemi di apprendimento, favorendo la dispersione scolastica con conseguenze evidenti sulle prospettive educative e lavorative.

In questo senso, risulta importante prendere in considerazione anche i costi socio-economici che questi fenomeno possono comportare per i paesi con conseguenze di lungo periodo che colpiscono sia chi è vittima che ci è carnefice. Il risultato è che i comportamenti antisociali si aggravino arrivando a sfociare, in età adulta, in comportamenti criminali. Tutto considerato, appare evidente quanto sia fondamentale – nei paesi ad alto reddito – un intervento politico che risulti mirato ed efficace in questo ambito per prevenire le azioni di bullismo e cyberbullismo preservando il futuro di bullizzati e bulli.

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