Prodotti dal valore commerciale molto elevato venduti a prezzo stracciato oltre ogni limite. Portali che solo a una prima occhiata ricalcano il layout e le caratteristiche grafiche dei siti dei grandi brand. Piattaforme che non rispettano protocolli di sicurezza informatica e non presentano tutte le caratteristiche che devono essere necessariamente presenti su un e-commerce. Questi sono solamente alcuni dei dettagli che possono indurre l’utente (potenziale acquirente) a distinguere tra prodotti di marca e prodotti figli della contraffazione messi in vendita online.
Il monografico di Giornalettismo sulla contraffazione parte dall’impegno di Amazon che da anni ha implementato i suoi sistemi di controllo per prevenire la messa in vendita di prodotti falsi (o di imitazione) all’interno del suo marketplace. Inoltre, il gigante dell’e-commerce ha sancito accordi con forze dell’ordine e istituzioni (in Italia con il Ministero dell’Agricoltura e quello degli Interni), oltre ad aver schierato esperti di machine learning per cercare (riuscendoci in larga parte) di stemperare questo fenomeno.
Inoltre, abbiamo analizzato i dati più recenti sulla contraffazione online raccolti e diffusi dal Viminale, cercando anche di dare dei piccoli consigli per non incappare in truffe. Infine, abbiamo analizzato uno dei fenomeni più diffusi (che deve essere regolamentato) che vive e sopravvive all’interno dell’ecosistema web: gli “Hidden links”. Lo abbiamo fatto grazia a un’intervista che ci ha rilasciato Juna Shehu, Direttore Generale di Indicam, che da anni propone soluzioni contro la contraffazione.