L’impegno di Amazon per ridurre il fenomeno della contraffazione online

Solo nel 2022 sono stati identificati, segnalati e smaltiti oltre 6 milioni di prodotti falsi o "imitazioni" che stavano per essere immessi nel marketplace

05/04/2023 di Redazione Giornalettismo

Se è troppo conveniente, con altissima probabilità si tratta di una truffa o di un marchio fake. Questo insegnamento deve essere sempre tatuato nella mente di chi si accinge a effettuare un acquisto attraverso una qualsiasi piattaforma di e-commerce. Perché il web è ricco di prodotti che “imitano” grandi brand, ovviamente con una qualità di gran lunga inferiore. Una volta accadeva in strada, all’interno dei grandi mercati all’aperto. Oggi – in realtà da anni – questo fenomeno è altamente diffuso in Internet, anche per via dell’ampia diffusione della rete e dell’accessibilità estesa. Dunque, la contraffazione online ha per anni portato un vuoto di ricavi per le aziende. Ed è qui che entrano in gioco le grandi piattaforme, come Amazon, che nel corso del tempo ha stipulato accordi con le istituzioni e provveduto a implementare i propri sistemi di controllo per segnalare e impedire la vendita (sul marketplace) di questi prodotti “falsi”.

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Ogni anno, infatti, il gigante dell’e-commerce pubblica un report in cui mostra i risultati dei suoi controlli. Solo 2022, per esempio, grazie a una serie di collaborazioni (anche con le forze dell’ordine), Amazon ha identificato più di 6 milioni di prodotti (segnalandoli e procedendo con lo smaltimento). Una mossa che ha prevenuto il raggiro di clienti, anticipandone la vendita (anche per quel che riguarda la catena di approvvigionamento. Ovviamente, questo dato è a livello globale e non relativo al nostro Paese.

Gli accordi tra Italia e il gigante dell’e-commerce

Progressi che vanno di pari passo con un’altra serie di dati (come la diminuzione della creazione di account per vendite da parte dei malintenzionati, passati dai 6 milioni nel 2020 ai “soli” 800mila nel 2022) inseriti nell’ultimo report di Amazon, anche grazie all’utilizzo di nuove tecnologie in grado di consentire una verifica pressoché immediata delle identità e dei prodotti falsi inseriti all’interno del marketplace. E l’Italia collabora da anni con il gigante dell’e-commerce: dall’accordo per la tutela del Made in Italy agro-alimentare a partire dal 2021 (stipulato con il Ministero dell’Agricoltura).

Contraffazione online, come Amazon ha intensificato la protezione

Lo scorso anno, inoltre, Amazon ha avviato – in sinergia con il Viminale – il Progetto FATA (“From Awareness To Action“), proprio per contrastare (attraverso una collaborazione tra pubblico e privato) il fenomeno della contraffazione online. Punti di contatto che, dunque, hanno avuto effetti per evitare che prodotti falsi finissero all’attenzione degli utenti-acquirenti alimentando il mercato parallelo e illegale delle “imitazioni”. E il gigante dell’e-commerce ha spiegato di aver intensificato i controlli attraverso incontri in video-chat con i potenziali venditori, oltre a una rilevazione basata sul machine learning.

Inoltre, la protezione automatizzata è cresciuta grazie al Brand Registry, Amazon ha continuato a migliorare le tecnologie di protezione automatizzata che sfruttano le collaborazioni con i marchi iscritti al Brand Registry, un registro che permette a un marchio di tutelare i propri diritti e – quindi – difendere la propria immagine e i propri affari commerciali dalle imitazioni e dalle contraffazioni online. In questo settore, nel 2022, c’è da registrare un calo del 35% delle segnalazioni di violazioni.

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