Cosa prevede l’accordo per la tutela del Made in Italy agroalimentare su Amazon

Si tratta di un accordo precedente rispetto all'attuale hype che si è venuto a creare intorno al concetto di Made in Italy. Tuttavia, l'impegno di Amazon rientra nel solco della tutela rispetto a prodotti contraffatti

05/04/2023 di Redazione Giornalettismo

Alla firma, quel giorno, c’era il ministro dell’Agricoltura Stefano Patuanelli. Oggi, a quasi due anni di distanza, quello stesso dicastero aggiunge la qualifica di ministero per la Sovranità Alimentare. Questo per rimarcare come, al di là del naming, anche in passato la tutela del made in Italy è stato un punto di partenza dell’azione amministrativa, magari senza tutta quell’enfasi propagandistica che viene messa oggi. Fatto sta che, nell’ambito di una serie di policies che prevedevano una lotta senza quartiere nei confronti della contraffazione, Amazon aveva già stretto un accordo con le istituzioni italiane per la tutela del Made in Italy nell’ambito del settore agroalimentare. Un accordo che andava, tra le altre cose, a braccetto anche con tutte le iniziative che – nel corso degli ultimi anni – il colosso dell’e-commerce aveva lanciato a tutela delle piccole e medie imprese e all’esportazione.

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Amazon e Made in Italy: il percorso iniziato dall’accordo del 2021

In questo ambito, tra le altre cose, Amazon ha utilizzato l’Italia come una sorta di laboratorio sperimentale. L’accordo con il ministero delle Politiche agricole, infatti, è stato il primo in collaborazione con un governo per la tutela dei prodotti enogastronomici. In effetti, l’ampia disponibilità di prodotti a marchio DOP e IGP del nostro Paese richiedeva, anche nella vendita online, un trattamento più specifico, soprattutto in presenza di grandi quantitativi di merce a rischio contraffazione.

L’accordo, che alla luce dell’ultimo report di Amazon a proposito della contraffazione nel mercato digitale assume un punto di vista estremamente particolare, cercava di applicare i piani Brand Registry, Project Zero e Transparency anche al settore dell’agroalimentare italiano, garantendo alle aziende agricole italiane la tutela di un team di esperti in machine learning e alla mappatura completa dei marchi registrati.

Dalle farine, ai panificati, passando per la porchetta di Ariccia, sono decine i marchi italiani che sono stati in qualche modo tutelati dall’accordo stretto da Amazon con il dicastero dell’Agricoltura. E oggi l’impegno, in occasione della presentazione del report sulla lotta alla contraffazione che – a livello globale – ha sottratto dal mercato digitale 6 milioni di prodotti di vari ambiti e settori, sembra confermato: «Abbiamo instaurato una collaborazione di lunga data con Amazon Italia nella lotta alla violazione delle indicazioni geografiche nel settore agroalimentare – ha ricordato recentemente Felice Assenza, Capo dell’Ispettorato centrale per la repressione delle frodi e la tutela della qualità dei prodotti agroalimentari -. Si tratta di un comparto estremamente rilevante per l’economia del Paese e per il quale l’Italia è famosa nel mondo».

È stato ribadito, dunque, anche il concetto di tenere alta l’attenzione su tutto ciò che, anche in via preliminare, potrebbe rappresentare un ostacolo nella corretta distribuzione del made in Italy: «Ci impegniamo costantemente a tutelare gli operatori e i consumatori – ha detto Assenza -. Abbiamo trovato un partner importante in Amazon. Amazon lavora in modo proattivo e reattivo per assicurarsi che il suo store sia un luogo sicuro in cui fare acquisti. Non vediamo l’ora di rafforzare ulteriormente la nostra collaborazione».

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