È stato affossato il modello “consent or pay” di Facebook e Instagram

Lo European Data Protection Board ha espresso il suo parere sull'iniziativa introdotta in autunno da Meta

20/04/2024 di Redazione Giornalettismo

Sembrava essere piuttosto ovvio: non si può scambiare l’assenza di una profilazione pubblicitaria con il pagamento di un abbonamento. E non è un caso che solo qualche settimana fa la Commissione Europea abbia aperto un’indagine ufficiale su questo modello. Ora arriva anche la pietra tombale da parte del Comitato europeo per la Protezione dei Dati (EDPB) che ha bocciato su tutta la linea quel “consent or pay” attivato da Meta sulle sue piattaforme social Instagram e Facebook. I dati degli utenti, infatti, non sono commercializzabili. Ma Menlo Park lo ha fatto lo stesso.

Consent or pay, il modello di Meta non è conforme al GDPR

Quello dell’EDPB è un parere e, per definizione, sarà utilizzato nelle presenti e future controversie aperte contro la holding di Mark Zuckerberg. Ma cosa viene sottolineato dall’organismo indipendente della UE che ha il compito di valutare la corretta applicazione del GDPR? Si parla di come non venga data una reale alternativa all’utente: decidere tra pagare o consentire a Instagram e Facebook di utilizzare i dati degli utenti per le pubblicità comportamentali non è una realtà di scelta. Attenzione, non viene contestato l’abbonamento alle piattaforme, ma le modalità di uso o non uso di questi dati.

Quale potrebbe essere la soluzione? Meta, in attesa anche della conclusione delle indagini sulle eventuali violazioni del DSA, potrebbe scegliere di modificare questo modello binario, inserendo una terza alternativa. Sempre gratuita. Insomma, quel modello dovrà diventare “consent or don’t consent”, senza chiedere soldi in cambio dei dati per la profilazione pubblicitaria. Poi, se Menlo Park vorrà mantenere attiva una dinamica in abbonamento, sarà libero di farlo. Ma chi pagherebbe solo per utilizzare una piattaforma social?

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