La Commissione UE fa tremare quattro Big Tech

Apple, Google e Meta a cui si aggiunge anche un approfondimento su Amazon. I primi effetti del DMA si vedranno tra qualche mese

30/03/2024 di Redazione Giornalettismo

Ancora una volta, le Big Tech sono finite nel mirino delle indagini della Commissione Europea. Si parla di Digital Markets Act e di possibili violazioni (occorrerà attendere le valutazioni che si susseguiranno nel corso dei prossimi mesi) da parte di almeno cinque grandi attori del settore tecnologico a livello mondiale: da Meta ad Apple, fino ad arrivare ad Alphabet (la holding che controlla Google). L’obiettivo di questi cinque approfondimenti investigativi è quello di controllare se queste aziende (identificate come Gatekeeper ai sensi del DMA) abbiano concretamente adeguato le proprie piattaforme agli obblighi previsti dal regolamento sui mercati digitali.

Commissione UE contro Big Tech, cosa sta accadendo

Vi ricordate la “soluzione” annunciata da Meta che prevede un abbonamento per navigare su Facebook e Instagram senza il tracciamento dei dati e la profilazione pubblicitaria? La Commissione UE sta indagando su questa strategia per verificare se questo strumento (a pagamento) sia realmente conforme a quanto prescritto dal Digital Markets Act. Discorsi differenti, invece, per quel che riguarda Apple e Google. Sotto la lente d’ingrandimento puntata sull’azienda di Cupertino c’è l’App Store e la schermata di ricerca del motore di ricerca di casa Apple (Safari).

Invece, nei prossimi mesi sarà verificato il comportamento di Google per quel che riguarda la cosiddetta “self-preferencing”. Per farla breve: se attraverso il motore di ricerca, Google dia a tutti i concorrenti di apparire all’interno delle risposte o se – abusando della propria posizione dominante – l’algoritmo porta in vetta risultati relativi ad altri servizi e prodotti dell’azienda di Mountain View. Un comportamento che, solo qualche anno fa, provocò già una sanzione da 2,4 miliardi di euro nei confronti dello stesso colosso.

Share this article