Un Amato per tutte le stagioni, anche per presiedere il comitato sull’impatto dell’AI sul giornalismo

Dal 24 ottobre partiranno i lavori di quella che è stata già ribattezzata, in gergo giornalistico, commissione algoritmi: dovrà redigere un documento sul tema da presentare al governo

23/10/2023 di Gianmichele Laino

Cosa hanno in comune l’ex presidente del Consiglio ed ex presidente della Corte Costituzionale Giuliano Amato e l’intelligenza artificiale? Il punto di contatto sta nel nuovo incarico che è stato assegnato a una delle figure istituzionali che per più tempo e in diverse forme ha attraversato la storia della politica italiana. Giuliano Amato presiederà il comitato presso il Dipartimento per l’informazione e l’editoria formato da esperti e professori universitari che studierà l’impatto dell’intelligenza artificiale sul mondo del giornalismo e delle news. In gergo di stampa, è stata già ribattezzata commissione algoritmi.

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Commissione algoritmi verrà presieduta da Giuliano Amato

La cosiddetta commissione algoritmi non è una novità tutta italiana, anzi. Rappresenta una esigenza che viene rappresentata direttamente a livello europeo e che si inserisce in un lungo percorso di regolamentazione e di gestione dell’etica e della morale rispetto all’utilizzo di queste tecnologie in diversi campi d’azione, non ultimo quello dei media. Una commissione di questo tipo, che nasce in seno al dipartimento per l’Informazione e per l’Editoria della presidenza del Consiglio, può essere fondamentale per andare a investigare – a livello istituzionale – alcuni aspetti fondamentali di questo balzo nel futuro della professione giornalistica.

Bisognerà, anzi, monitorare con attenzione il lavoro che questa commissione – che sarà formata, al di là della carica formale di presidente affidata a Giuliano Amato, da esperti universitari, ricercatori e illustri rappresentanti del mondo dell’editoria – licenzierà, perché potrebbe essere una direzione molto interessante per tutti coloro che si occupano di informazione, a maggior ragione di informazione digitale. Tra i membri di questo comitato – come avremo modo di valutare all’interno del nostro monografico di oggi, 23 ottobre – ci saranno Francesco Bonchi, Direttore della ricerca presso Centai (Centro per l’intelligenza artificiale), Giuseppe De Pietro, Direttore dell’istituto di calcolo e reti ad alte prestazioni del Cnr e presidente della fondazione Future Artificial Intelligence Research (Fair) che gestisce il partenariato nazionale sull’Intelligenza Artificiale, e infine Roberto Sommella, esperto di editoria.

Perché proprio Amato?

Si tratta di figure di spessore che da tempo sono impegnate nel valutare eventuali declinazioni degli strumenti di intelligenza artificiale. E che sicuramente potranno capire quali prospettive ci saranno per il mondo dell’editoria italiana. Quello che sorprende, forse, è il ruolo di presidente attribuito a Giuliano Amato: quale valore aggiunto potrà dare, a questa commissione, l’85enne ex presidente del Consiglio ed ex presidente della Corte Costituzionale? Se nell’oggetto specifico della materia, l’intelligenza artificiale appunto, Giuliano Amato dovrà sicuramente seguire a distanza gli esperti che hanno speso la loro carriera in questo campo, sicuramente il fatto che il comitato dovrà avere delle profonde interlocuzioni con alcuni organi istituzionali può essere agevolato dalla lunga esperienza (fatta anche di contatti e relazioni) di Giuliano Amato. Alcuni stakeholder con cui il comitato andrà a confrontarsi, infatti, saranno l’Ordine dei Giornalisti nazionale, la Fnsi, la Fieg, le segreterie nazionali Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil. Insomma, sarà necessario un dibattito politico, oltre che tecnico. Da qui, forse, la scelta di Giuliano Amato. Un unicum – questo sì – rispetto a come comitati simili sono stati organizzati e gestiti nel resto d’Europa.

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