Alla fine, si chiuderà tutto con l’azienda grande che mette a tacere l’azienda più piccola con i suoi soldi?

Vista la determinazione di Apple nell'andare avanti e nel far di tutto per riportare i due Apple Watch sul mercato, non sono da escludere colpi di scena

27/12/2023 di Gianmichele Laino

La via legale, la via dell’accordo, la via dell’astuzia. Sono tre le possibili soluzioni al caso Masimo vs Apple, che ha infiammato la International Trade Commission negli ultimi 60 giorni e che non ha previsto – per una sorta di correttezza istituzionale che, però, sa tanto di distacco dalle sorti della Apple – l’intervento con il conseguente veto del presidente degli Stati Uniti Joe Biden. In ogni caso, la risolutezza con cui l’azienda di Cupertino ha risposto al cosiddetto Apple Watch Ban – ovvero il divieto di vendere Apple Watch Series 9 e Apple Watch Ultra 2 negli Stati Uniti – certifica il fatto che l’azienda (che soltanto nell’ultimo trimestre ha sfiorato i 90 miliardi di dollari di fatturato) non voglia assolutamente cedere il passo alla sua oppositrice, una società californiana che si occupa di realizzazione e di applicazione di tecnologie medicali di altissimo profilo. Proprio come quella sulla misurazione dell’ossigenazione che – secondo Masimo – sarebbe stata impropriamente implementata sugli ultimi modelli di Apple Watch. Dunque, come finirà l’Apple Watch Ban?

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Come finirà l’Apple Watch Ban, la prima strada

La prima strada, quella legale, è già avviata. Apple ha presentato un appello di 15 pagine alla Corte federale degli Stati Uniti, chiedendo – tra le altre cose – l’immediata sospensione del provvedimento di ban dei suoi due prodotti dagli store fisici e online. Il pronunciamento della Corte d’Appello federale è atteso entro il 15 gennaio. Al momento, effettivamente, l’azienda di Cupertino non ha potuto fare altro che ritirare dal mercato i due prodotti (ha avviato le pratiche a partire dal 21 dicembre, nonostante il veto presidenziale fosse atteso – eventualmente – entro il 25 dicembre).

La via legale, dunque. Apple ha impostato la sua strategia difensiva sul fatto che non siano state richieste delle prove a supporto di quanto sostenuto da Masimo e che, in ogni caso, l’utilizzo di una tecnologia simile sulla misurazione dell’ossigenazione non avrebbe in alcun modo danneggiato Masimo, che non ha un prodotto corrispondente allo smartwatch della Apple da immettere sul mercato.

La strada di un possibile accordo tra Apple e Masimo

Il brevetto di Masimo sul metodo di misurazione dell’ossigenazione scadrà nel 2028. Dunque, non è possibile ipotizzare che la situazione resti in questo stato di stallo per tanto tempo. Dunque, Apple potrebbe fare ciò che ha messo in pratica anche in passato: presentarsi alla porta di un’azienda (più piccola) con un assegno sostanzioso e trovare un accordo che possa mettere una pietra tombale sulla questione. Quest’anno, tra l’altro, Apple ha già chiuso un contratto con Nokia per estendere l’accordo sulla scadenza dei brevetti della società finlandese su alcune componenti dei propri smartphone che l’azienda di Cupertino ha utilizzato da sempre.

Big Tech – non stiamo parlando di Apple nello specifico, ma in generale di tutte le grandi aziende che operano nel digitale – ha da sempre preferito inglobare le società o le start-up che avevano proposto una soluzione geniale nel loro campo d’azione, piuttosto che scatenare una sorta di ricerca parallela per tornare competitive sul mercato. Apple, dunque, potrebbe intavolare una discussione con Masimo nei prossimi giorni e arrivare a una soluzione.

La terza via

Un’anticipazione di Bloomberg, però, potrebbe aprire lo scenario su un’altra soluzione, abbastanza cervellotica. Si tratterebbe di uno sforzo ingegneristico ad alto rischio, diverso da qualsiasi altro Apple abbia mai intrapreso prima. Lo riferisce l’agenzia di stampa che ha consultato una fonte interna all’azienda. Stando a questi rumors, insomma, gli sviluppatori di Apple starebbero lavorando a una modifica del software che misura l’ossigenazione del sangue: un cambiamento degli algoritmi, secondo Cupertino, potrebbe essere sufficiente a svincolare l’azienda da una presunta violazione di un brevetto.

Questa strada, che sembra essere stata confermata anche da un portavoce di Apple (che ha parlato di “soluzioni alternative”, in maniera piuttosto generica), non incontra la soddisfazione di Masimo. L’azienda ritiene che, per far rientrare Apple nella legalità, sarà necessaria una revisione dell’intero hardware degli Apple Watch Series 9 e Ultra 2. Una modifica al software, secondo gli avvocati di Masimo, non basterà a chiudere i conti.

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