Il Codacons chiede di bloccare la pubblicazione di Libero

L'associazione dei consumatori si schiera contro il quotidiano dopo l'ennesima polemica

24/11/2020 di Redazione

Le parole del Codacons contro Libero arrivano dopo una giornata caratterizzata dalle polemiche per l’editoriale di Vittorio Feltri che ha scritto che la 18enne vittima della violenza contestata ad Alberto Genovese (ora in carcere con questa e altre accuse) è stata in realtà «ingenua» nel frequentare l’imprenditore e che, andando in camera da letto, non pensava certo «di dover recitare il rosario». L’associazione dei consumatori – che a sua volta spesso è al centro di diverse discussioni sui social network – si schiera dalla parte di chi chiede provvedimenti seri per la testata diretta da Pietro Senaldi.

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Codacons contro Libero, la proposta

E allora, ecco la nota stampa del Codacons contro Libero. L’associazione dei consumatori chiede un provvedimento radicale, con un esposto alla procura della Repubblica e una istanza direttamente all’Ordine dei Giornalisti affinché si possa valutare la chiusura della testata.

«Non è più il momento di prendere questi articoli come se fossero goliardate, o sparate volutamente provocatorie da parte del signor Feltri, è il momento di dire, una volta per tutte basta – ha detto il presidente del Codacons Marco Donzelli -. Basta a questo modo di fare giornalismo violento, che insulta gli altri, che spara a zero su persone che non si conoscono, soprattutto quando queste sono persone indifese, che hanno appena subito un’esperienza scioccante che le perseguiterà per tutta la vita».

A questo punto, l’associazione dei consumatori si rivolge direttamente all’ordine dei giornalisti, che spesso ha già messo sotto accusa Vittorio Feltri, autore dell’articolo in questione, ma che altrettanto spesso è stato accusato di non utilizzare misure abbastanza incisive nei confronti dei reiterati comportamenti discutibili della testata: lo stop alle pubblicazioni di Libero. Secondo l’associazione non si tratta di una censura, ma di una sorta di tentativo di salvataggio della democrazia da messaggi violenti e offensivi.

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