Claretta Petacci non è probabilmente mai stata stuprata
18/01/2018 di Redazione
Claretta Petacci non avrebbe dovuto esser derisa da Gene Gnocchi per la sua sorte tragica di donna colpevole solo di aver amato un dittatore condannato a morte, e per questo anche violentata prima di esser uccisa. Molti commentatori sui social media hanno enfatizzato, nella isterica reazione collettiva sul maiale di Giorgia Meloni chiamato Claretta Petacci, l’assai presunto stupro subito dalla compagna del Duce. Simone Di Stefano, leader di CasaPound, ha ricordato il suo stupro nel tweet scritto contro Gene Gnocchi. «#GeneGnocchi ha utilizzato un povero maiale come insulto: “È un maiale femmina, si chiama Claretta Petacci”. Claretta Petacci, donna innocente, innamorata, uccisa, stuprata, appesa e maciullata dai partigiani. Goditi il frutto del tuo odio. Ne sarai orgoglioso, vigliacco».
Claretta Petacci non è probabilmente mai stata stuprata
Il Wu Ming Foundation, collettivo che cura diversi progetti culturali, ha rimarcato sul suo profilo Twitter come non esista al momento alcuna prova sullo stupro di Claretta Petacci. La fonte principale di quella che sembrerebbe una bufala è il libro scritto dal parlamentare del Movimento sociale italiano Giorgio Pisanò, Gli ultimi cinque secondi di Mussolini, che ricostruiva i momenti finali della vita del Duce. In quel volume Pisanò – che non è uno storico ma ha pubblicato molti libri sul fascismo e sulla Repubblica sociale, in termini spesso propagandistici viste le sue dichiarate simpatie politiche per Benito Mussolini – aveva parlato dell’ipotesi dello stupro di Claretta Petacci compiuto dai partigiani che l’avevano arrestata. Nei documenti ufficiali sull’autopsia della donna però il riferimento alla violenza carnale manca. Allo stesso modo l’avvocato della famiglia Petacci non aveva citato lo stupro nella sua denuncia per omicidio volontario contro Walter Audisio, il partigiano che ha ucciso Mussolini così come Claretta Petacci. L’amante del Duce è stata uccisa, ma lo stupro – che poco cambia rispetto al suo tragico destino – sembra un elemento inventato per evidenziare ulteriormente il suo martirio.