Sesso sicuro lontano dai sex-toys smart: la storia della cintura di castità digitale hackerata

Utilizzare un sex-toy digitale mette a rischio la propria intimità in modi impensabili con l'analogico

08/01/2021 di Ilaria Roncone

Se siete tra coloro che hanno mai utilizzato un sex-toy smart, ovvero collegato a un’applicazione o alla tecnologia bluetooth, non gradirete questa notizia. Accade che Qiui Cell Mate – sex-toy prodotto dall’omonima casa cinese che consiste in una cintura di castità digitale per uomini – e l’applicazione con il quale lo si governa non siano protetti dagli attacchi hacker. Con evidenti conseguenze spiacevoli per alcuni utenti, che hanno raccontato la loro esperienza.

LEGGI ANCHE >>> L’attacco hacker agli USA, in realtà, è stato spionaggio

Cosa è successo con Qiui Cell Mate

Secondo l’analisi della società specializzata Pen Test Partners, prendere il controllo del sex-toy era semplicissimo da remoto per via del fatto che le Api erano aperte, senza nessuna password di protezione. Nella cintura di castità per uomini controllata via app, quindi, si è rivelato un buco nella sicurezza tale che «non si poteva nemmeno sfruttare una funzione di override di emergenza», ha spiegato il ricercatore Alex Lomas. Il sex-toy agiva andando ad agganciarsi con un anello metallico al pene dell’utente, bloccandosi e sbloccandosi solo via bluetooth attraverso l’app della persone che ne aveva il controllo. La mancanza di protezioni ha fatto si che chiunque potesse prenderne il controllo, prova che la società cinese non si è occupata di proteggere la sicurezza dei propri clienti.

Le testimonianze di chi ha usato cintura di castità digitale

La protezione della privacy e della sicurezza degli utenti devono essere una priorità assoluta, ancor più in casi come questo, quando viene affidata la gestione della propria intimità. Alcuni users hanno raccontato la loro esperienza, che ha mostrato come – almeno nel caso del sex-toy specifico – nulla abbia funzionato come avrebbe dovuto: «L’app ha smesso di funzionare totalmente dopo tre giorni e sono rimasto bloccato!», ha spiegato un user, mentre un altro ha detto di «essere rimasto bloccato due volte mentre la indossava a causa dell’inaffidabilità delle app».

Share this article
TAGS