Crystal Ball: che fine ha fatto?

«AI BAMBINI PIACEREBBE ANCORA» – Certo, qualcuno potrebbe obiettare che si tratta ormai di un gioco vetusto, non più destinato ai bambini di oggi. Ma Pasini contesta con forza questa lettura: «Eppure è un gioco che piace anche ai ragazzini di oggi. Basta mettere in mano i tubetti e le pipette ad un bambino e scateni un entusiasmo uguale a quello dei suoi coetanei di trent’anni fa». I bambini quindi potrebbero essere entusiasti del prodotto, ma qui si apre un altro problema. Ovvero come catturare la loro attenzione. Ed anche qui Pasini ritiene che esista una responsabilità precisa. Ovvero quella della televisione. Tra gli anni ’80 e ’90 grazie alla Giochi Preziosi, l’azienda ha potuto invadere le televisioni con uno spot entrato nella mente e nel cuore degli appassionati.

IL RUOLO DELLA TELEVISIONE – Il jingle «con crystal ball ci puoi giocare, e tante forme puoi inventare, con mille giochi divertenti, mille colori differenti, gioca un po’ con crystal ball», corredato dalla presenza di bambini felici che giocavano con le palle colorate consentì all’azienda di raggiungere vette non più toccate dopo l’uscita dal circuito degli spot televisivi. Tutta colpa in questo caso dei costi necessari per affrontare l’investimento. Con il risultato che nonostante oggi il prodotto sia ancora sul mercato, di fatto non lo compra nessuno, tanto da essere considerato un retaggio del passato. E dire che nel frattempo il prodotto è migliorato nei suoi aspetti definiti più critici rimanendo comunque fedele a sé stesso.

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IL NODO DELLA SICUREZZA – Le palle continuano a non lasciare colore ed a non rompere nulla. Una nuova formula, come ricorda La Stampa, ha consentito la riduzione dell’odore di vernice che si sentiva al momento della distribuzione della pasta sulla cannuccia a sua volta dotata di una valvolina per ridurre il rischio di riflusso. Ma per il resto il gioco è rimasto esattamente come trent’anni fa. Quindi completamente sicuro dal punto di vista della salute. Come riporta il sito del prodotto, la pasta costitutiva è prodotta usando sostanze chimiche non tossiche. Nello specifico le sostanze volatili, pari al 29 per cento del composto, totalmente privo di benzene, sono componenti di varie essenze naturali, o sostanze d’uso comune in cosmetica e si disperdono rapidamente nell’atmosfera durante il soffiaggio

IL RICORDO DI CHI CI GIOCAVA – Inoltre la cannuccia è prodotta in materiale atossico mentre la valvola è stata installata per aumentare la sicurezza dei bambini. Bambini che, secondo Pasini, potrebbero tornare a divertirsi con il giocattolo come facevano i loro genitori. E chissà. Certo, a leggere le testimonianze raccolte in rete, il gioco è rimasto nel cuore di molti clienti. Tuttoanni80 ha dedicato un articolo al Crystal Ball ricordando i colori sul mercato, rosso, giallo, blu e verde, l’odore fortissimo delle bolle ed il fatto che nei primi secondi si attaccassero ovunque e come le mamme di allora temevano per l’incolumità dei divani e delle suppellettili di casa. E dai commenti si evince chiaramente che le bolle della famiglia Pasini hanno intrattenuto per davvero tutti i bambini d’Italia.

«GRAZIE SIGNOR CRYSTAL BALL» – C’è chi ricorda l’odore fortissimo come un qualcosa di nostalgico. Altri ipotizzano che dietro tale fragranza si potesse nascondere chissà cosa. Un’altra ricorda con tenerezza di come si divertiva a creare forme di animali con le bolle di diverso colore ma anche di quanto era brutto vederli sgonfiarsi poco per volta. Un’altra invece l’ha acquistato nella sua nuova versione lamentando l’assenza di quell’odore che le ricordava l’infanzia. Una specie di madeleine colorata della quale il dottor Pasini si sente giustamente fiero, vista anche l’allegria e la riconoscenza dei clienti che quando lo incontrano prima gli chiedono se si tratta del signor Crystal Ball e dopo lo ringraziano.

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UN SOSTEGNO INSUFFICIENTE – Allora a questo punto ci si chiede come mai non si riesca a raccogliere quei 40.000 euro necessari per l’acquisto di una macchina impacchettatrice, condizione necessaria per risollevare il business specie dopo che le banche hanno bloccato la linea di credito? Probabilmente è tutta colpa della visibilità. Pasini ha riconosciuto che senza il traino della televisione tutto è diventato più difficile ma forse sperava di poter ottenere di più dai suoi fan su Facebook, i quali a loro volta hanno contribuito con quello che potevano, anche se non è bastato. Certo, qualcuno potrebbe pensare ad un’esperienza come quella vissuta da Winter Taco, con una pressione incredibile dei social network che hanno spinto l’Algida a riproporre il prodotto. Ma qui non ci sono multinazionali ma solo una piccola azienda che cerca di sopravvivere come può.

«UNA BOLLA DUREVOLE» – Ci si dovrebbe chiedere poi se il prodotto è adatto per i bambini di oggi, già immersi in un mondo di colori e tecnologia e con una diversa fantasia rispetto ai pargoli di trent’anni fa. Ma di questo Pasini non è convinto, anzi. Secondo lui ancora oggi le palle colorate avrebbero più di un qualcosa da dire, solo che manca il mezzo per mettere in collegamento il Crystal Ball con i propri clienti più affezionati, ovvero i bambini. A questo punto si può solo sperare nell’intervento di una persona che decida di aiutare Pasini nella sua ultima scommessa prima che sia troppo tardi. Perché, per dirla con le sue parole, «quest’investimento non è una bolla perché è una bolla resistente e durevole». Ma bisogna fare in fretta prima che possa chiudersi una storia lunga 75 anni con la cessione di brevetti ed impianti ad un compratore terzo ponendo comunque fine ad un sogno che ha accompagnato un’intera generazione. (Photocredit Wikipedia / Photocredit Crystalball / Videocredit Corriere.it / Youtube)

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