Che cos’è il Ramadan: come funziona e cosa non si può fare durante il mese di digiuno islamico

09/06/2016 di Mazzetta

Mercati pieni in Arabia Saudita (Photo credit FAYEZ NURELDINE/AFP/Getty Images)
Mercati pieni in Arabia Saudita (Photo credit FAYEZ NURELDINE/AFP/Getty Images)

 IL BUSINESS DEL RAMADAN –

Con l’aumentare del benessere nei paesi a maggioranza musulmana anche il Ramadan ha finito per assumere tratti consumistici simili al Natale, tanto che l’aumento degli affari stimolato a livello globale dal mese del digiuno è secondo solo proprio alla festa cristiana, che in quanto a consumismo ormai è onorata anche da moltissimi non cristiani. All’ovvio calo della produttività indotto dalla festa corrisponde una aumento dei consumi notevolissimo, tanto che ad esempio in Egitto raddoppia la spesa mensile per il cibo e che gli effetti si fanno sentire fino in Australia, che quasi raddoppia l’export di pecore per soddisfare l’aumento della domanda. Anche per le televisioni il Ramadan è un momento buono per gli affari, nel mese si concentra infatti da un quarto a un terzo della raccolta pubblicitaria, mirata alle famiglie che tirano tardi in casa dopo essersi riunite per il pasto principale della giornata e che durante il mese aumentano la loro propensione alla spesa.

IL RAMADAN E LA GUERRA –

Un fenomeno che con il tempo ha privato la festa di buona parte della sua sacralità e spiritualità, in particolare presso i musulmani più secolarizzati, ma che non ha viceversa scalfito i seguaci degli estremismi e delle guerre sante, che durante il Ramadan approfittano della propensione alle buone azioni e alla carità da parte dei fedeli, per aumentare le offerte raccolte tra i devoti che non possono partecipare diversamente a questa o quella guerra contro l’infedele o il diversamente musulmano. Anche gli estremisti religiosi finiscono così per raccogliere i frutti della prescritta carità, al pari di scuole, ospedali e opere di bene e, dicono i servizi dei paesi impegnati a combatterli, approfittano del grande movimento di persone che si ricongiungono alle famiglie per le feste per spostarsi inosservati. Il Profeta disgraziatamente si è dimenticato di proibire la guerra durante il Ramadan, così gli stati arabi non si sono fatti mancare le guerre durante il Ramadan e ci sono persino gruppi, come quelli raccolti attorno al sedicente califfo, che ritengono che portare attacchi in nome suo e di Allah, visto che anche i soldati sono esentati dal digiuno, sia un buon modo di onorare il mese sacro.

 

 

 

 

 

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