Il video di Charlie Bit My Finger, venduto come NFT, è ancora disponibile

Sarebbe dovuto scomparire ieri, giorno della vendita dell'NFT, ma il video Charlie Bit My Finger si trova ancora su Youtube

24/05/2021 di Ilaria Roncone

Battuto all’asta questo weekend, il celebre video “Charlie Bit My Finger” – uno dei più famosi in rete e pezzo della storia di internet – è stato venduto al miglior offerente. Prezzo finale: 538.000 sterline, ovvero 760.999 dollari. La persona che l’ha comprato, adesso, ha il diritto sull’NFT che – secondo quanto stabilito – avrebbe dovuto essere rimosso dalla piattaforma nella giornata di ieri ma che, per ora, rimane ancora lì. Al titolo è stato aggiunto, come si legge, «Waiting on NFT decision».

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Prezzo del video Charlie Bit My Finger schizzato nella giornata di ieri

L’asta è durata tutto il weekend ma, come segnala BBC, il prezzo è schizzato durante il testa a testa tra due utenti- entrambi anonimi – nella giornata di ieri. Ad averla vinta sull’utente “3fmusic” è stato “mememaster”, che si è aggiudicato il video del piccolo Charlie che rosicchia il dito di suo fratello Harry (che, attualmente, conta su Youtube 883.530.930 visualizzazioni). Ancora una volta, quindi, il meccanismo degli NFT si è rivelato super redditizio per chi possiede video e meme – in generale, pezzi di web – che sono diventati virali per una qualsiasi ragione.

Cosa succederà adesso al video?

Considerato che ad essere (forse) cancellata dal web sarà solamente la versione originale del video, il proprietario dell’NFT potrà decidere, da adesso in poi, in che modo pubblicare il video e come utilizzarlo in futuro. Si fanno strada parecchie possibilità, tra cui la creazione di nuovi contenuti legati all’originale che potrebbero diventare altrettanto virali. Sulla pagina dell’asta si legge che colui che si è aggiudicato la divertente clip all’asta avrà la possibilità di «ricreare un’esilarante interpretazione moderna del classico clip», magari con i protagonisti ormai cresciuti (i due fratelli hanno ora 15 e 17 anni).

Un video finito in internet perché il padre dei bambini, all’epoca, non poteva mandarlo via email ai padrini dei piccoli è diventato una vera e propria miniera d’oro. La famiglia non ha fatto sapere che cosa vuole fare con il denaro ricavato dal video diventato casualmente virale.

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