Ci voleva Cecchi Paone per parlare con Draghi di digitalizzazione | VIDEO

Il giornalista, divulgatore scientifico e professore universitario è l'unico, dopo due mesi di governo, a chiedere a che punto è l'Italia

09/04/2021 di Enzo Boldi

«Io le propongo di parlare un attimo di futuro». Esordisce così Alessandro Cecchi Paone dopo aver preso la parola durante la conferenza stampa di Mario Draghi, ponendo una riflessione-domanda al Presidente del Consiglio. Il futuro di cui parla il giornalista, divulgatore scientifico e professore universitario riguarda la digitalizzazione del nostro Paese. Uno stato dell’arte che non è in linea con le esigenze del momento (quelle mosse dalla pandemia) e dei prossimi anni. Ed è per questo motivo che, al netto di tutte le risposte del capo del governo sulla situazione epidemiologica in Italia, uno dei temi fondamentali per il futuro è stato smosso, per la prima volta, durante una conferenza stampa.

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«Molti italiani non ne possono più di questa grandinata quotidiana di problemi dati e numeri. L’Italia più giovane, l’Italia più attiva, l’Italia più innovativa, l’Italia più internazionale l’ha accolta con giubilo perché lei ha un terzo mandato: la digitalizzazione – ha detto Alessandro Cecchi Paone rivolgendosi a Mario Draghi -. Siamo al 25esimo posto (come evidenziato dall’ultimo rapporto annuale Desi, Indice di digitalizzazione dell’economia e della società, ndr) in Europa e lei ben lo sa. E questo è un problema per la ripartenza, perché qualsiasi settore dell’economia ha bisogno di una vera digitalizzazione».

Poi, il giornalista e divulgatore scientifico parla anche dell’attualità, citando la didattica a distanza e le molte problematiche emerse per via di una connettività non stabile e disomogenea su tutto il territorio italiano. E lo ha fatto anche in qualità di professore universitario, palesando tutte le difficoltà incontrate nella gestione di lezioni, esami e sessioni di laurea.

Cecchi Paone e la domanda a Draghi sulla digitalizzazione in Italia

Alla fine, il giornalista ricorda di aver pubblicato sui giornali un appello rivolto proprio al Presidente del Consiglio in cui si ricordava: «Mario, ricordati il terzo mandato. Mario, ricordati di digitalizzare il Paese». E fa riferimento anche a un hashtag – #mariorispondi -, sottolineando però di esser consapevole della lontananza di Draghi dal mondo dei social. Per questo motivo, ha sfruttato la conferenza stampa per chiedere: «Quando avremo, veramente, la banda larga e quando partirà una vera campagna di alfabetizzazione digitale?».

La replica del Presidente del Consiglio

Il Presidente del Consiglio ha risposto così: «L’anno alle spalle è stato di depressione, limitato anche dal punto di vista delle relazioni: la digitalizzazione è stata l’unica via d’uscita per comunicare, insegnare, per continuare a fare almeno una parte della nostra vita normale. Il non avere a disposizione i meccanismi di base per poterlo fare è una delle grandi frustrazioni di questo periodo, il divario digitale. Per l’istruzione c’è un divario tra varie parti d’Italia, quelle che non avevano infrastrutture digitali sono state più svantaggiate -ha spiegato il premier-. E’ una delle priorità, c’è l’impegno del governo, abbiamo appena finito di discutere il Pnrr con le Regioni e questa è una delle missioni ed è trasversale a tutti i progetti». Poi ha sottolineato come la digitalizzazione sarà importante anche per quel che riguarda la pubblica amministrazione.

(foto di copertina e video: da Canale Youtube della Presidenza dei Ministri)

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