La causa miliardaria di Europa e Regno Unito contro Google

Google avrebbe abusato della sua posizione di potere nell'ambito della pubblicità digitale e ora la richiesta è quella di un cospicuo risarcimento per editori e non solo

13/09/2022 di Ilaria Roncone

Si tratta di una causa da 25 miliardi di euro che Google deve affrontare nel Regno Unito e in Europa relativa alla pubblicità digitale: l’accusa è quella di abusare del suo potere nel mercato dell’ad tech. La causa a Google ammonta – in sterline – a 21,6 miliardi e vede al centro il ruolo che l’azienda ha assunto nel mercato della pubblicità digitale, dove – col suo dominio – è accusata di abusare del potere di marcato che ha acquisito quando si tratta di vendita di spazi pubblicitari online tra editori e inserzionisti.

LEGGI ANCHE >>> Google continua a inviare e-mail spam senza il consenso degli utenti

Causa a Google, editori danneggiati dalla condotta anticoncorrenziale

Come ha dichiarato Damien Geradin dello studio legale belga Geradin Partners, coinvolto nella cause dell’Ue, «gli editori , compresi i media locali e nazionali che svolgono un ruolo vitale nella nostra società, sono da tempo danneggiati dalla condotta anticoncorrenziale di Google» – riporta il Guardian – ed «è ora che Google si assuma le proprie responsabilità e ripaghi i danni che ha causato a questo importante settore. Ecco perché oggi annunciamo queste azioni in due giurisdizioni per ottenere un risarcimento per gli editori dell’UE e del Regno Unito».

Le indagini sulla concorrenza scorretta di Google sono in corso anche nel Regno Unito, incentrate anche in questo caso sul mercato della pubblicità digitale, con lo studio legale britannico Humphries Kerstetter che punta a presentare una causa al tribunale d’appello per la concorrenza nel corso del prossimo mese. Toby Starr, partner di Humphries Kerstetter, ha affermato che la richiesta di risarcimento è stata fatta per recuperare i ricavi pubblicitari persi per via del presunto comportamento anticoncorrenziale di Google.

Il risarcimento andrà non solo a beneficio degli editori: oltre ai siti di notizie verranno coinvolti anche piccoli imprenditori che dipendono dalle entrate pubblicitarie (a prescindere dall’ambito in cui lavorano). Tutti insieme avrebbero perso una cifra stimata a 7 miliardi di sterline. Dal Regno Unito la richiesta di risarcimento sarà di tipo “opt-put”, che significa che le parti in causa verranno automaticamente trattate come parte della causa. Viceversa, quella dell’Europa verrà richiesta dei Paesi Bassi e sarà “opt-in”, quindi i potenziali ricorrenti dovranno chiedere esplicitamente di unirsi alla causa.

Si punta a un risarcimento totale con le cause combinate

La scelta di combinare le due cause punta, come abbiamo specificato all’inizio dell’articolo, a ottenere un risarcimento che potrebbe raggiungere i 25 miliardi di euro. Da Google arriva la dichiarazione di un portavoce in merito alla questione: «Google lavora in modo costruttivo con gli editori in tutta Europa: i nostri strumenti pubblicitari, e quelli dei nostri numerosi concorrenti adtech, aiutano milioni di siti web e app a finanziare i loro contenuti e consentono alle aziende di ogni dimensione di raggiungere efficacemente nuovi clienti. Questi servizi si adattano e si evolvono in collaborazione con gli stessi editori. Questa causa è speculativa e opportunistica. Quando riceveremo la denuncia, la combatteremo con forza».

Share this article
TAGS