La raccolta firme online per il referendum sulla cannabis legale sfonda quota 500mila
È il minimo per poter depositare le firme in Cassazione e poter richiedere il referendum
18/09/2021 di Gianmichele Laino
Con il meccanismo di validazione della raccolta firme online per indire i referendum (un sistema che funziona attraverso lo SPID, che è stato recentemente introdotto e che aveva visto il suo debutto con il referendum sull’eutanasia legale), l’obiettivo delle 500mila sottoscrizioni raccolte per richiedere il referendum sulla cannabis legale è stato raggiunto in meno di una settimana. Una corsa contro il tempo che, tuttavia, si è concretizzata prima del previsto, proprio grazie a una procedura agile – quella della raccolta firme online, appunto – che ha un costo di circa 1 euro per ogni sottoscrizione e che permette, sostanzialmente, una maggiore capillarità – grazie anche alla diffusione sui social network – della trasmissione del messaggio.
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Cannabis legale, raggiunta quota 500mila firme
A differenza della raccolta firme per l’eutanasia legale, quella per il referendum per la cannabis legale è stata interamente condotta attraverso il metodo delle firme online. Un sistema che certifica la maggiore partecipazione attiva dei cittadini su tematiche di questo tipo e che apre un dibattito costituzionale sull’iniziativa popolare in ambito referendario. Gli organizzatori della raccolta firme – associazioni e partiti politici – sono ben consapevoli che il percorso burocratico per indire il referendum (tra consegna delle firme in Cassazione e approvazione della formulazione del quesito referendario) è ancora molto lungo e non senza insidie.
Per questo, nei giorni che separano il 18 settembre dal termine ultimo per la raccolta delle firme (il 30 settembre, appunto) gli organizzatori puntano a mettere il risultato in sicurezza: «Festeggiamo le 500mila firme – spiegano da Meglio Legale – ringraziandovi una ad uno perché una cosa del genere non si era mai vista e non solo in Italia. Ma ora la corsa continua, per mettere in sicurezza questo traguardo abbiamo pochissimi giorni per raccoglierne ancora molte altre. E allora col sorriso continuiamo a condividere, spiegare, scendere in strada, discutere perché sappiamo perfettamente cosa vogliamo: la cannabis legale e l’Italia libera dalle mafie».
L’obiettivo – com’è già avvenuto per il referendum sull’eutanasia legale – è quello di superare il 15% in più di sottoscrizioni per blindare i plichi con i dati dei cittadini da consegnare in Cassazione. Il 12 agosto scorso era stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale l’emendamento che permette alle associazioni e ai partiti politici di utilizzare l’identità digitale SPID per la raccolta firme per i referendum. È stato proprio grazie a questa spinta che, agevolmente e da casa, senza dover aspettare l’organizzazione di banchetti in piazza, i cittadini hanno potuto firmare per i referendum.
La prossima stagione referendaria, se non ci saranno intoppi, sarà quella della primavera del 2022, con il referendum sull’eutanasia legale e quello, appunto, sulla cannabis legale.