Anche le proteste dei camionisti in Canada passano attraverso immagini fake sui social

Nei giorni scorsi era stata diffusa la foto di centinaia di camion in fila illuminati: ma non c'entra nulla con la parata di manifestanti che sta procedendo verso Ottawa

30/01/2022 di Redazione

Decine e decine di camion ordinati, come se fossero in un parcheggio, illuminati a giorno nella fredda notte canadese. Questa foto – che ha circolato insistentemente sui social network nord americani per tutta questa settimana – è dichiaratamente falsa. La protesta dei camionisti che si stanno dirigendo a Ottawa in queste ore (il premier canadese Justin Trudeau è stato portato in un luogo sicuro per evitare possibili ritorsioni contro di lui e contro i palazzi delle istituzioni, in stile Capitol Hill 2021) per protestare contro l’obbligo vaccinale è stata caratterizzata da un clamoroso tam-tam mediatico sui social network (una pagina Facebook con oltre 250mila followers, un canale Telegram che ha 40mila iscritti e altri comunicati sulle app di messaggistica istantanea) e dalla solita diffusione di fake news sul cosiddetto Freedom Convoy.

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Camionisti in Canada, le foto fake delle proteste

Sono in tanti gli utenti sui social network che hanno pubblicato la foto in questione, assicurandole una clamorosa diffusione. Tuttavia, non c’è nessun legame con le proteste dei camionisti che si stanno scagliando contro l’obbligo vaccinale previsto nei paesi del Nord-America e che ha mandato su tutte le furie quella che i sindacalisti affermano essere soltanto una parte dei lavoratori del settore: la foto dei camion in fila, tutti illuminati, risale al luglio 2019, quando queste immagini sono state pubblicate per la prima volta in riferimento a un camion-show che si è svolto in Alberta. La circostanza è stata confermata anche dal Blackjacks Roadhouse, titolare dei diritti dell’immagine e organizzatore del raduno di camion in Alberta.

 

camionisti in Canada
La foto fake che non può in alcun modo essere collegata alle proteste dei camionisti in Canada

Ovviamente, questo non significa che non ci sia stata una manifestazione con discreta partecipazione a Ottawa: già ieri, molte persone in camion hanno attraversato la città. Ma il Freedom Convoy, per quanto pompato sui social network, non rappresenta una posizione maggioritaria. Il 90% dei camionisti canadesi è vaccinato, il consenso della popolazione verso le misure restrittive per contenere l’ondata di contagi da coronavirus è molto elevato, mentre il 77% della popolazione canadese è vaccinato. La minoranza di camionisti che stanno animando le proteste del week-end (un eccesso di zelo ha fatto alzare le misure di sicurezza, ma al momento la situazione sembra essere sotto controllo) crede alle solite bufale sui vaccini e sul coronavirus e ha voluto collegare la loro protesta (o la presenza di un numero molto alto di camionisti non vaccinati e quindi impossibilitati a lavorare) con la penuria di generi alimentari nei negozi canadesi.

Ammesso anche che ci sia qualche problema di approvvigionamento, a quanto pare questi ultimi non hanno nulla a che vedere con le proteste del Freedom Convoy: David Soberman, un ricercatore in logistica dell’Università di Toronto, ha spiegato al New York Times che questa assenza di generi alimentari è collegata ad altri fattori come come una carenza globale di container, alcune interruzioni nella produzione di alcuni prodotti (e mancanza di dipendenti per rifornire gli scaffali) causate delle infezioni da Covid-19.

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