L’ultradestra che utilizza i videogiochi per reclutare i minori
Gli ultimi eventi e arresti nel Regno Unito hanno indicato la nuova strada dell'estremismo e della radicalizzazione
15/02/2021 di Enzo Boldi
L’estremismo non attinge solamente dai social. Con la pandemia, infatti, è stato segnalato un forte aumento dell’utilizzo dei videogiochi tra i più giovani, connessi non solo su Facebook, Instagram e le altre chat. E questo ha comportato anche la crescita di alcuni fenomeni che si sono tramutati in fatti di cronaca. Si parte dai videogame online per cercare di arruolare le nuove generazioni. Da titoli come Call of Duty, molto noto in tutti il mondo, alla piattaforma Roblox: da lì parte il nuovo reclutamento dell’ultradestra internazionale.
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Le ultime storie di reclutamento dei giovanissimi estremisti arrivano dalla Gran Bretagna. Come racconta il The Guardian in un suo reportage, nell’ultimo anno sono state identificate e bloccate diverse cellule di giovani estremisti di destra – adolescenti o poco più – che, attraverso l’utilizzo della rete, progettavano attentati e attacchi. Molti di loro si identificavano con quel concetto di suprematismo bianco, prendendo spunto da alcuni fatti di cronaca dagli Stati Uniti o dalla Nuova Zelanda. Ma questi arresti sono solamente la punta dell’iceberg.
Call of Duty reclutamento per i giovani dell’estrema destra
Il quotidiano britannico, infatti, racconta come un gruppo di suprematisti – che si fanno chiamare Patriotic Alternative – abbiano iniziato a utilizzare i videogiochi per arruolare i più giovani. Avviene anche con Call of Duty, con tornei organizzati ad hoc per reclutare gli adolescenti. Il tutto sembra essersi acuito con la pandemia: lockdown e altre restrizioni hanno portato (in tutto il mondo) a un più massiccio utilizzo anche dei videogiochi come rimedio alla solitudine. E, come accade per tutte le cose, un utilizzo continuativo comporta anche fattori negativi.
L’arte della guerra
Perché se Call of Duty reclutamento sembra essere la questione più nota, un rapporto dei ricercatori britannici di Tech Against Terrorism ha posto l’accento su un’altra piattaforma molto in voga tra i giovani aspiranti suprematisti. Si tratta di Roblox, una piattaforma di videogame online in cui gli utenti (la maggior parte minorenni) ‘giocano’ a fare i terroristi. E i loro idoli sono Brenton Tarrant, l’uomo che filmò il suo assalto alla moschea ai Christchurch (in Nuova Zelanda), o Anders Breivik che uccise 69 persone nel 2011 sull’isola di Utoya (Norvegia). E il gioco dell’emulazione porta al reclutamento, come confermato dai recenti arresti nel Regno Unito e dalle varie giovanissime cellule intercettate in tutta Europa.