Cyberbullismo, Revenge Porn e solitudine nel 2020: quando il segno ‘più’ è un dato negativo

Il rapporto realizzato da Terre des Hommes Osservatorio InDifesa e Scuola Zoo

04/02/2021 di Enzo Boldi

Già alla fine dello scorso anno avevamo parlato di come la pandemia avesse acuito fenomeni criminali che si sviluppano attraverso la rete. Lo avevamo fatto con i numeri forniti dalla Polizia Postale, basati sulle denunce ricevute nel corso dei 12 mesi del 2020. Dati preoccupanti sotto tutti gli aspetti, con incrementi percentuali a tre cifre in quasi ogni reato telematico. E tra questi ci sono anche bullismo e revenge porn che sui social hanno trovato la loro linfa vitale in questo anno complicato per tutti. E oggi, a pochi giorni dalla Giornata nazionale contro bullismo e cyberbullismo (domenica 7 febbraio) e del Safer internetday (martedì 9 febbraio), l’Osservatorio InDifesa ha pubblicato i dati sul cyberbullismo (e non solo) evidenziati dalle segnalazioni ricevute dai più giovani nel 2020.

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La fotografia scattata dall’Osservatorio di Terres des Hommes (con i dati raccolti anche in collaborazione con ScuolaZoo) mette in evidenza come i nostri giovani vivano in un’ecosistema fatto di violenze (non solo fisiche, ma anche psicologiche). E, anche quando non sono rivolte a loro, c’è la percezione di un clima di ostilità che, nella maggior parte dei casi, vede i giovani come protagonisti e vittime.

Dati sul cyberbullismo, i numeri del 2020

Il primo quadro offerto dai dati sul Cyberbullismo mostra come la situazione sia molto grave e che il fenomeno (declinato anche in tutte le altre sfaccettature) non sia più limitato solamente ad alcuni fatti di cronaca che compaiono sui giornali. Il 61% degli intervistati (un campione di 6mila adolescenti tra i 13 e i 23 anni) hanno subito atti di bullismo (compreso quello sui social); il 68% ha assistito a episodi simili e il 42% ha subito violenza psicologica dai propri coetanei. Ma oltre ai fatti conclamati, anche la percezione mostra come questi fenomeni siano in continuo aumento.

E tutto ciò si evidenzia in un altro grafico redatto dall’Osservatorio InDifesa sui dati sul Cyberbullismo (e non solo): sei ragazzi su dieci non si sentono sicuri nelle loro interazioni sui social e sulle app di incontri (anch’esse molto utilizzate tra i giovanissimi).

I lasciti della pandemia: la solitudine

Oltre ai dati sul cyberbullismo, c’è un altro aspetto che viene messo in evidenza dall’Osservatorio InDifesa: la sensazione di solitudine che attanaglia i giovani.

Il confronto con i dati raccolti nel precedente rapporto (stilato nel 2019) mostra come la pandemia – con tutte le restrizioni che ne sono conseguite – abbia acuito il senso di solitudine tra gli adolescenti. Numeri che confermano anche alcune notizie di cronaca comparse sui media nel corso degli ultimi mesi, anche con gravi episodi di auto-lesionismo.

(foto di copertina: da Rapporto Osservatorio InDifesa)

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