Cecilia Strada combatterà in tribunale le bufale su Gino Strada e devolverà i risarcimenti al soccorso in mare

Uno sfogo contro le fake news che hanno colpito il papà nei giorni successivi alla sua morte: con i soldi delle calunnie finanzierà i soccorsi in mare

16/09/2021 di Gianmichele Laino

Tempi duri, durissimi, per chi ha condiviso le bufale su Gino Strada. Inutile il lavoro che abbiamo fatto – e che anche altri siti di debunking hanno fatto – sull’odiosa fake news della residenza in Svizzera del medico di Emergency al fine di non pagare le tasse o quella del fatto che, nella Milano degli anni ’70, andasse in giro con la chiave inglese in quanto rappresentante del servizio d’ordine Katanga del Movimento Studentesco. Cecilia Strada, infatti, ha annunciato che tutte le bufale che hanno trovato una nuova linfa dopo il decesso di Gino Strada saranno considerate e saranno esaminate dall’avvocato che assisterà l’attivista in questa sua battaglia.

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«Non ho il dovere di educare chi calunnia – ha scritto Cecilia Strada -. Io sono responsabile di quello che faccio e dico. Gli altri devono fare lo stesso, anche quando inciampano in una bufala e anziché controllare – come faccio io prima di parlare – la fanno propria diffondendola. Io non ho il dovere di educare gli altri, e chi calunnia è l’unico responsabile delle proprie parole. Questa settimana ho troppo da fare, ma settimana prossima prometto che trovo due ore per parlare con l’avvocata e arrivo, ragazzi, arrivo da tutti. Se avete condiviso bufale senza pensarci, vi consiglio di trovare anche voi due ore per la vostra avvocata, perché ho un sacco di voglia di finanziare un po’ di soccorsi in mare con i vostri soldi».

Le bufale che daranno origine ai reati di calunnia e diffamazione, dunque, potrebbero essere sanzionate. E con gli eventuali risarcimenti, Cecilia Strada ha dichiarato di voler finanziare le operazioni di soccorso in mare delle varie ong (lei stessa, nel giorno della morte di Gino Strada, stava salvando vite nel Mediterraneo a bordo della ResQ People). Tra le altre cose, Cecilia Strada ha fornito una informazione in più nel suo post su Facebook proprio in relazione ad alcune delle più clamorose bufale che sono state diffuse a proposito del padre.

Ci siamo occupati di quella che riguarderebbe un suo presunto coinvolgimento nei Katanga, il “servizio d’ordine” del Movimento Studentesco nella Milano degli anni ’70. Diversi cittadini comuni, ma anche esponenti delle istituzioni locali hanno parlato di Gino Strada e della chiave inglese, senza avere contezza di quello che stavano dicendo. Nel suo post su Facebook Cecilia Strada ha affermato che diverse bufale «dalla vaccata della residenza in Svizzera alla bufala sui soldati italiani a Mosul, passando ovviamente per gli anni ’70, katanga, Ramelli e diffamazioni varie che hanno già perso in un tribunale, ripeto che hanno già perso in un tribunale».

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