In Italia hanno finalmente iniziato a pensare agli influencer della cultura

Nasce il progetto Bookers Italia. E questa è già una notizia

01/06/2021 di Gianmichele Laino

Forse non ve ne accorgete quando provate a osservare – senza magari capirli a fondo – i vostri figli che, per ore, scorrono il pollice sullo schermo del cellulare (il diavolo sta nei dettagli: scorrimento orizzontale o verticale? Instagram o TikTok? Reels o stories?). Ma ci sono tanti ragazzi che utilizzano i social network per fare divulgazione culturale. E hanno anche una bella platea. Forse basta dare un’occhiata alla lista di influencer che sono entrati a far parte – da qualche giorno – del progetto Bookers Italia, ideato e portato avanti da Gianluca Daluiso e Federico Fabiano. Un bacino potenziale di migliaia di followers.

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Cos’è Bookers Italia e come funziona

«È un’idea che avevamo entrambi in testa – spiega Federico Fabiano a Giornalettismo -. Io avevo già esperienze di influencer marketing classico, ma ho da sempre avuto una forte propensione alla cultura e all’impegno sociale. Ne abbiamo discusso con Gianluca e ci siamo trovati subito sulla stessa lunghezza d’onda». Gianluca Daluiso conferma tutto e ci fa notare la presenza capillare di tanti ragazzi che, attraverso Instagram o TikTok, parlano di libri e di cultura in generale: «Oggi – spiega -, il messaggio da dare, soprattutto in un momento in cui il settore è in crisi profonda dopo la pandemia, è che può essere veramente cool anche fare dei contenuti culturali di un certo spessore».

Il progetto di Bookers Italia offre ai vari creators che sono entrati nella sua orbita (e che continueranno a entrare nei prossimi giorni) gli strumenti di assistenza necessari per emergere in un contesto pubblico come può essere quello del web e dei social network. Punta a farlo, però, in maniera verticale, concentrandosi su creators che abbiano un target di pubblico ben definito. «Non riesco a capire perché le aziende – spiega Federico Fabiano – propongono a influencer donne, che abbiano però un pubblico prevalentemente maschile, la promozione di prodotti tipicamente rivolti a un target femminile. A volte, casi come questo denotano che attività del genere vengono fatte solo per soldi e senza passione. Invece i nostri influencer riportano online ciò che amano fare offline, creando un forte senso di complicità con la propria community. E questo è un aspetto da non sottovalutare».

I progetti di Federico Fabiano e Gianluca Daluiso sono interessanti. Collaborare con le case editrici e con gli autori indipendenti, certo. Ma anche allargare il campo a musei e a luoghi della cultura. «Ma ciò non vuol dire – ci conferma Gianluca Daluiso – che accettiamo qualsiasi tipo di promozione: i libri di cui parlano i nostri creators devono piacere in primo luogo a loro. È un impegno, per loro, affrontare la lettura di un testo e ci devono credere prima di parlarne».

Le prossime mosse e il ruolo di Twitch

Selezione e attenzione al contenuto, insomma. Fa quasi strano sentirlo in combo con i social network che ci hanno sempre abituato a un culto esasperato per l’immagine. Ma anche la forma vuole la sua parte: «L’obiettivo a breve termine – spiega Federico Fabiano – è quello di avviare una vera e propria programmazione, al limite del televisivo, su Twitch, con appuntamenti a orari precisi. Possiamo parlare anche di eventi live in collaborazione con diverse realtà culturali. Del resto, i ragazzi che fanno cultura sui social sanno come comunicare, sanno trovare le forme più adatte a seconda del libro che recensiscono e delle sfumature del proprio format. Per queste cose non c’è la ricetta perfetta, molto sta nell’intuito dell’influencer e nella sua esperienza con la community di riferimento».

L’Italia – da sempre culla della cultura – cerca di dettare la linea anche nella sua divulgazione digitale. Bookers Italia è uno dei primi esperimenti in Europa e l’intenzione è quella di esportare il modello anche in altri Paesi. La sensazione è che ci siano delle praterie da questo punto di vista. E che ci sia bisogno di crederci.

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