I dati sull’utilizzo dei bonifici istantanei in Italia

Quali sono le differenze tra i bonifici istantanei e i bonifici ordinari? Quanto sono diffusi nel nostro Paese?

22/11/2023 di Redazione Giornalettismo

Cosa sono i bonifici istantanei, quando sono stati resi disponibili e quanto vengono utilizzati? Tracciando un quadro, abbiamo raccolto i dati più recenti presentati nel corso di un’audizione al Senato nella 6ª Commissione permanente (Finanze e tesoro) di Piero Cipollone, Vice Direttore Generale della Banca d’Italia sulla “Proposta di Regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica i regolamenti (UE) n. 260/2012 e (UE) 2021/1230 per quanto riguarda i bonifici istantanei in euro”. Questa proposta di regolamento costituisce, secondo Cipollone, «una tappa importante del processo di realizzazione di un sistema di pagamenti al dettaglio europeo completamente integrato, innovativo, digitale, competitivo».

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Bonifici istantanei: come funzionano?

Questa tipologia di bonifico è stata resa disponibile a partire dal 2017 e si basa sullo standard SEPA Credit Transfer Instant (SCT Inst). Attualmente il servizio viene rimesso alla libera adesione dei prestatori di servizi di pagamento, ovvero banche, Istituti di moneta elettronica (Imel), Istituti di pagamento (IP). In cosa si differenziano rispetto ai bonifici che così come li abbiamo sempre conosciuti (quelli processati dai PSP sono nei giorni feriali e solo durante gli orari lavorativi)?

I bonifici istantanei sono tecnologicamente innovativi, permettendo alla transazione di essere eseguita entro dieci secondi dall’ordine da parte del pagatore. Disponibili 24 ore su 24, 7 giorni su 7, il trasferimento di fondi tra pagatore e beneficiario risulta essere sempre istantaneo. Oltre all’evidente vantaggio in termini di tempistiche, questi bonifici costituiscono anche una possibilità per i prestatori di pagamenti di sviluppare nuove soluzioni di pagamento presso i punti fisici, per i pagamenti tra individui e per le transazioni online legate al commercio elettronico.

I dati sui bonifici istantanei in Italia

Nel documento presentato al Senato vengono snocciolati una serie di dati relativi all’uso dei bonifici istantanei in Italia. A fine 2022 – secondo quanto riportano le stime dello European Payment Council (EPC) – solo il 71% dei PSP (prestatori di servizi di pagamento) permetteva ricezione e invio di pagamenti istantanei che, all’epoca, erano solo il 14% della totalità dei bonifici in euro effettuati nell’Unione europea.

I dati più recenti, per l’Italia, suggeriscono una partecipazione che si attesta sulla media europea ma un’incidenza percentuale dei pagamenti istantanei sul totale dei bonifici SEPA di entità inferiore al 5%. Nel nostro Paese, inoltre, la concentrazione si rileva presso gli operatori di dimensioni maggiori (i primi venticinque) che gestiscono – complessivamente – l’86% dei bonifici istantanei. Il 94% dei bonifici istantanei viene fatto tramite internet.

Le commissioni del bonifico istantaneo sono quasi il triplo di quelle del bonifico ordinario

Si registra una forte differenza in termini di costi delle commissioni: un bonifico istantaneo costa quasi il triplo di un bonifico ordinario, con una media di 2 euro del primo rispetto a 0,70 centesimi del secondo. Perché? La ragione va ricercata nel fatto che, come sostengono i PSP stessi, i costi a loro carico sono più elevati per via del controllo in tempo reale dei messaggi di pagamento (controllo che, con i bonifici ordinari, può essere operato lavorando l’ordine di pagamento non nel momento di ricezione ma successivamente).

La Commissione europea stima che i principali ostacoli alla piena diffusione dei bonifici istantanei risiedano nel costo elevato e nelle possibili frodi.

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