Gli italiani sono pronti all’utilizzo dell’intelligenza artificiale nei pagamenti?
Una ricerca commissionata da Paysafe e Skrill fornisce una prospettiva sul presente e l'immediato futuro
15/11/2023 di Enzo Boldi
Quel futuro descritto, fino a qualche anno fa, solamente nelle pellicole cinematografiche è ormai diventato realtà: l’intelligenza artificiale (tutti i suoi strumenti e le sue derivazioni) è entrata a far parte del nostro quotidiano. All’inizio, un po’ per gioco, moltissime persone sparse in tutto il mondo hanno iniziato a dialogare con chatbot generativi basati su modelli linguistici allenati attraverso il machine learning. Oggi, però, queste nuove tecnologie digitali sono entrate a far parte degli usi e consumi di moltissimi utenti, ma anche delle aziende. E tra i tanti esempi, basta pensare a quella relazione che si sta instaurando tra l’AI e i pagamenti digitali. Si pensa che sia il futuro, ma in molti casi è già il presente. Gli italiani sono pronti a questa rivoluzione?
LEGGI ANCHE > Il Salone dei Pagamenti 2023, un salto nell’economia digitale
Per avere una risposta a questo quesito, prenderemo spunto da una ricerca commissionata da Paysafe e Skrill pubblicata nel luglio scorso. Lo studio ha preso in analisi il parere di 14.500 consumatori di tutto il mondo (dal Regno Unito, agli Stati Uniti, passando per Canada, Germania, Bulgaria, Messico, Colombia, Argentina, Perù, Ecuador, Cile e Brasile), di cui mille hanno risposto dall’Italia. Da questo rapporto appare evidente un aspetto: se a livello globale non tutti ancora si sentono pronti a fidarsi del rapporto tra AI e pagamenti digitali, nel nostro Paese c’è ancora più diffidenza.
AI e pagamenti, gli italiani sono pronti alla rivoluzione?
Cosa dicono i numeri? Mentre a livello mondiale (prendendo come riferimento i Paesi sopra citati) il 14% degli intervistati ha confermato di utilizzare una tecnologia di pagamento basata sull’intelligenza artificiale, in Italia questo dato scende al 10%. Ed è proprio questa piccola percentuale a rappresentare il come gli italiani si stanno preparando a quel futuro che è sempre più presente. Solo uno su dieci, infatti, si è detto pronto e disposto a utilizzare le tecnologie AI per i suoi pagamenti digitali. Una cifra molto bassa, soprattutto rispetto a coloro i quali (il 40% del campione preso in analisi) sono ancora in attesa di capire meglio come il funzionamento di questa tecnologia.
La diffidenza
Questi dati fanno capire come ci sia ancora molta diffidenza sull’intelligenza artificiale in generale, ma anche sul come l’AI possa essere uno strumento favorevole anche alla gestione dei pagamenti digitali. Solo un terzo degli italiani intervistati, infatti, ha detto di essere a conoscenza dell’utilizzo – da parte degli esercenti – di strumenti AI per la gestione dei pagamenti (dalle app per rilevar eventuali frodi, agli algoritmi per la valutazione del rischio dei clienti, per arrivare all’analisi delle tendenze dei consumatori e la personalizzazione dell’esperienza di pagamento). Numeri che confermano come la scarsa conoscenza si tramuti in una grande diffidenza. Almeno per il momento.