Non ci libereremo mai dei post compulsivi di Musk. Neanche bloccandolo
La decisione del proprietario della piattaforma di modificare il paradigma dei blocchi rischia di creare un ecosistema digitale ancora più tossico
28/09/2024 di Redazione Giornalettismo
Ancora una volta, Elon Musk ha preso una decisione controversa su X. Il proprietario della piattaforma ha annunciato che cambierà il paradigma dei blocchi sui social, rendendo i nostri post visibili anche a quegli utenti che – per qualsiasi motivo – abbiamo deciso di bloccare. Una mossa già tentata da Twitter diversi anni fa, prima di correre ai ripari e tornare sui propri passi a causa del caos che tutto ciò avrebbe provocato. E, invece, Musk tira dritto e ha deciso di celarsi dietro concetti come “trasparenza”. Ovvero ciò che da sempre è molto lontano per la sua piattaforma.
Bloccare utenti su X non servirà più a nulla
Dunque, se decidiamo di bloccare un utente su X, lui continuerà a vedere i nostri post. Non potrà interagirci, ma potrà effettuare screenshot e alimentare le classiche dinamiche malate dei social network. Basti pensare a una persona vittima di cyberbullismo (ma anche molestie e stalking) che non potrà più oscurare – per farlo dovrà rendere privato il proprio profilo o abbandonare la piattaforma – i suoi contenuti agli occhi del “bullo” digitale di turno. Una follia, l’ennesima, che serve anche per evitare che gli utenti blocchino gli account che pubblicano inserzioni e – soprattutto – che hanno bloccato la condivisone compulsiva di Musk.
Il team di sviluppatori di X ha detto che questa scelta tutelerà le persone che potranno segnalare contenuti lesivi, potendoli vedere. Ma la moderazione sulla piattaforma non funziona da tempo. Nelle ultime 24 ore, infatti, è diventato primo tra le tendenza in Italia un hashtag razzista, nato in risposta al successo delle mobilitazione social in sostegno della raccolta firme per il Referendum Cittadinanza. E cosa ha fatto X? Nulla, non l’ha oscurato e non l’ha bloccato. Alla faccia della tutela degli utenti.