Biden attacca Facebook e sostiene che la disinformazione sul Covid-19 stia «uccidendo le persone»
Il presidente del Stati Uniti Joe Biden ha criticato piattaforme come Facebook in quanto principale veicolo per la disinformazione sui vaccini
17/07/2021 di Giorgia Giangrande
La Casa Bianca intensifica la sua lotta contro la disinformazione sui vaccini per contrastare il Covid-19 e Biden attacca Facebook e le altre affini per aver permesso la diffusione delle fake-news, che hanno incrementato il numero dei dissidenti e – di conseguenza – il numero dei morti.
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Joe Biden attacca Facebook
Biden ha sostenuto che piattaforme come Facebook stanno «uccidendo le persone», perché ad oggi la pandemia continua a circolare tra i non vaccinati e ad essere un pericolo per tutti. Le dichiarazioni di Biden arrivano dopo una campagna coordinata che esorta Facebook e altre piattaforme ad agire più intensamente per contrastare la diffusione di disinformazioni in merito ai vaccini.
Come riporta The Verge, arriva puntuale anche la risposta di un certo numero di repubblicani, che si sono opposti alla spinta della Casa Bianca, vedendola come uno sforzo incostituzionale da parte del governo per portare restrizioni al settore della privacy. «La Casa Bianca sta complottando con Facebook per censurare gli americani», ha detto il rappresentante Ken Buck, un sostenitore dell’azione antitrust contro Facebook. E poi ha aggiunto la frase «Questo è un attacco al primo emendamento», espressione usata anche da Trump a proposito della sua censura nei social network.
Una spinta alla disinformazione
Vivek Murthy, invece, è il chirurgo generale del Stati Uniti che lo scorso venerdì ha invitato i social media a introdurre sanzioni più severe contro gli account che contribuiscono alle fake-news. Rivolgendosi alla stampa, ha tirato in ballo i meccanismi di segnalazione come il News Feed di Facebook. L’attacco agli algoritmi di Facebook è diretto: «Hanno progettato delle caratteristiche, come i ‘Mi piace’, che ci premiano per la condivisione di contenuti densi di emozioni, non di contenuti accurati», ha detto Murthy ai giornalisti. «E i loro algoritmi tendono a darci più di quello su cui clicchiamo, spingendoci sempre più a fondo in un pozzo di disinformazione». Questo vuol dire che se un negazionista x condivide un contenuto sul quale riceve sostegno, sia lui che i suoi seguaci si troveranno dinanzi ad altre disinformazioni e partecipi di esse.
La risposta di Facebook all’attacco
Raggiunto per un commento, un rappresentante di Facebook ha difeso il record della piattaforma di combattere la disinformazione sui vaccini. «Non saremo distratti da accuse che non sono supportate dai fatti», ha detto un portavoce di Facebook. E a sua discolpa espone la tesi contraria, secondo cui – in realtà – più di 2 miliardi di persone hanno trovato informazioni autorevoli sul Covid-19 e sui vaccini proprio su Facebook e più di 3,3 milioni di americani hanno usato lo strumento di ricerca della piattaforma per scoprire dove e come ottenere un vaccino.
Alla luce di quanto dichiarato, dunque, Facebook sembra che stia contribuendo a salvare vite umane, non a dirottarle verso la disinformazione. Ciò che è certo è che – senza dubbio – i social media sono un terreno fertile per la nascita e la crescita delle fake-news, basta poco per finirne partecipi. Per questo bisogna avere molta cautela nel verificare la fonte e l’attendibilità della notizia.