Alla Lega l’assessorato ai Beni Culturali in Sicilia

13/05/2020 di Enzo Boldi

Che gli insulti al Sud siano stati dimenticati da molti italiani è testimoniato dal fatto che la Lega, anche al meridione, abbia ottenuto un notevole successo. Ora, infatti, toccherà proprio al Carroccio gestire i Beni Culturali in Sicilia, quella terra che in passato ricevette numerose critiche – per usare un eufemismo – e fu utilizzata anche da Matteo Salvini per continuare a chiedere la secessione del Nord. Prima di chiamava Lega Nord, non a caso, e sui social di vari esponenti leghisti (ma anche nelle dichiarazioni pubbliche) si leggeva lo stesso veleno che oggi troviamo nei confronti dei migranti. Eppure Nello Musumeci, per ringraziare il partito di Salvini per il suo appoggio nella sua elezione, ha deciso di rendere il favore.

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La decisione del presidente della Regione Sicilia ha provocato, inevitabilmente, molti malumori. Perché se qualcuno si è dimenticato velocemente di quegli insulti perpetrati nel corso degli anni dai rappresentanti (anche di spicco) della Lega Nord, altri invece non se la sentono di accettare questa ‘invasione’ di campo in un territorio troppo spesso denigrato per fare campagna elettorale a suon di discriminazione territoriale. E così, riprendiamo – per esempio – un post Facebook dell’attuale segretario della Lega (che ora ha fatto sparire il termine Nord nel nome, ma l’ha confermato all’ingresso della sede milanese di via Bellerio).

Beni culturali in Sicilia alla Lega

Ma il problema, per Salvini e gli altri leghisti, non erano i paesaggi e i beni culturali in Sicilia. La vera questione sono – o, per meglio dire, erano – i meridionali definiti in più occasioni, anche durante comizi pubblici, come l’emblema di come non meritevoli neanche di trasmettere Radio Padania. Questo disse nel 2010 quando dirigeva la testata: «Sono troppo distanti dalla nostra impostazione culturale, dallo stile di vita e dalla mentalità del Nord. Non abbiamo nessuna cosa in comune. Siamo lontani anni luce». Ma ora, l’impostazione culturale della Sicilia finisce nelle loro mani. Il candidato dovrebbe essere Matteo Francilia, sindaco di Furci Siculo. Almeno si tratta di un siciliano doc.

(foto di copertina: da profilo Twitter di Matteo Salvini)

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